mercoledì 23 dicembre 2009

PIATTAFORMA "OMBRINA MARE A"


Questo è il pozzo "OMBRINA MARE 2"
trivellato in data: Giugno 2008
ed è ubicato nelle coordinate geografiche:
Longitudine 14°32'00''.835 Est Greenwich
Lattitidine 42°19'21''.880

l'ordinanza della capitaneria di Porto di ORTONA
Ordinanza n. 58/08 - 30/07/2008

questa è la trivella di tipo "Jack-Up" chiamata
"G. H. GALLOWAY" di bandiera Marshall Island
che ha trivellato il pozzo "Ombrina Mare 2"
di seguito il perimetro dell'istanza di concessione di
coltivazione per "Ombrina Mare 2" denominato
"d 30 BC-MD", da notare come il Pozzo OM2 sia al
centro del perimetro
Perimetro coordinate "d 30 BC-MD"

qui invece è il progetto della piattaforma che monteranno
sopra il pozzo "Ombrina Mare 2" e che già chiamano
"OMBRINA MARE A" nella
VIA (Valutazione Impatto Ambientale) presentato il
3 DICEMBRE 2009
al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
redatto dalla BASIS ENGINEERING srl per conto
della Mediterranean Oil & Gas plc, la cui ditta referente qui
in Italia è la Medoilgas Italia spa

PIATTAFORMA OMBRINA MARE A


queste sono le varie distanze prese con il programma
google earth dal punto delle coordinate del pozzo
"Ombrina mare 2"
Distanze in Km dal Pozzo "Ombrina Mare 2"
alla terra ferma


ARTA ABRUZZO
(Agenzia Regionale Tutela Ambientale)
E ZONA SPERIMENTALE DI RIPOPOLAMENTO

A pag. 16 del documento della Regione Abruzzo
sezione Pesca Marittima
scaricando il seguente documento:
1° e 2° ANNO DI MONITORAGGIO - anni 2005/2006
si legge quanto sopra.

Coordinate Ripopolamento Ortona-San Vito Chietino
(vedi mappa in Google Earth)


Coordinate Ripopolamento Rocca San Giovanni

PROGETTI
Progetto 02/BA/02/AB Casalbordino-Vasto
Progetto 02/BA/03/AB Ortona-San Vito Chietino
Progetto 02/BA/04/AB Rocca San Giovanni (CH)
li trovate qui

qui sotto l'intero intervento
clicca sull'immagine per ingrandire

DATE MONITORAGGIO

CASALBORDINO-VASTO
leggete a pag. 16 qui:
2005-2014

ORTONA-SAN VITO CHIETINO
leggete a pag. 28 qui:
anche se non dice la data di scadenza dice
che dal 2008 finiscono i fondi per il progetto,
ma poi l'ARTA ABRUZZO deve monitorare i seguenti anni a proprie spese.

ROCCA SAN GIOVANNI (CH)
leggete a pag. 19 qui:
2006-2015


altre mappe con e le rotte marittime commerciali
cliccate sull'immagine per vederle


INTERVENTO IN CORSO

clicca sull'immagine per ingrandirla

se ingrandite la mappa sopra noterete una zona tratteggiata
che dice "intervento in corso", probabilmente si tratta di un
progetto ancora non realizzato ma che se riportato nella mappa
qui sotto dovrebbe essere a fianco all'area verde, poi se
comparate la mappa sopra con la zona cerchiata in rosso, e cioè
il campo "Santo Stefano Mare", la zona in "intervento in corso",
ricadrebbe proprio tra la zona verde (02/BA/04/AB) e
il campo "Santo Stefano Mare" in giallo, e vorrebbe
dire un'altra zona sperimentale di ripopolamento

allora forse la mappa definitiva (non possedendo le coordinate
della zona di "intervento in corso"), dovrebbe essere come la mappa
qui sotto, dove la zona di "intervento in corso" è rappresentata
nel rettangolo bianco tratteggiato.
Quindi questa qui sotto è
LA MAPPA DEFINITIVA
quindi ognuno può trarre le proprie conclusioni...


Questo potrebbe essere il futuro scenario
nel nostro mare in omaggio a noi Abruzzesi
dalla MEDITERRANEAN OIL AND GAS PLC

immagine da Wikipedia

NAVI FPSO

Ipotesi di NAVI FPSO
classe PANAMAX
(Floating Production Storage and Offloading)
CON RAFFINERIA INCORPORATA
PER LA PRIMA LAVORAZIONE DEL GREGGIO
ormeggiate a 4 o 5 km a nort-est
dalla piattaforma "Ombrina mare A"
24 ore al giorno
per 365 giorni per un ipotesi di
25-30 ANNI


ORMEGGIO NAVE FPSO

SITEMA DI ORMEGGIO DELLA NAVE FPSO ALLA BOA ROTANTE
fonte: Medoilgas Italia spa, SIA d 30 BC-MD pag. 93

Da notare che a pagina 93 della SIA per il progetto
"OMBRINA MARE A" della ditta Medoilgas Italia spa si legge
quanto segue:
"In considerazione della tipologia di impianti e delle capacità di
stoccaggio, si e identificato nella classe PANAMAX il tipo di nave
(a doppio scafo) che potrà essere utilizzata per il progetto di sviluppo
Ombrina Mare. La classe Panamax è considerata dalle seguenti dimensioni:
- larghezza max. 33 m circa,
- lunghezza max 320 m circa
.
La capacità di stoccaggio del serbatoio dovrà essere la seguente:
- olio circa 45-50.000 tonnellate in camere riscaldate;
- acqua di formazione da 10.000 a 15.000 metri cubi; ricavabile dal
volume di stoccaggio disponibile iniziale per l'olio;
- zolfo puro prodotto dalla desolforazione (circa 540 kg/d per circa un mese)"

ZOLFO PURO PRODOTTO DALLA
DESOLFORAZIONE

540 KILI AL GIORNO PER 365 GIORNI
UGUALE A 197.100 KILI IN UN ANNO
197 QUINTALI !!!

Queste sono alcune immagini d'esempio delle
suddette navi che ho trovato nel web
http://www.premuda.net/Flotta/Proprieta/Cat6/Nave3/Images/1308557487.jpg





NAVE FPSO


Come verrà ancorata alla boa che è collegata alla piattaforma "OMBRINA MARE A", nel nostro caso, è il secondo tipo di ancoraggio, e cioè la boa di ancoraggio alla punta della nave.


Come sarà il trasbordo del greggio dalla nave FPSO alla nave PETROLIERA


Versione tecnica di come avviene il trasbordo del greggio dalla nave FPSO alla nave PETROLIERA



LOCANDINE CONTRO LA PIATTAFORMA

"OMBRINA MARE A"


INVECE SE VOLETE FARE LE VOSTRE
OSSERVAZIONI AL PROGETTO DELLA
MEDOILGAS ITALIA SPA
COME SEMPRE NEL BLOG DI
MARIA RITA D'ORSOGNA
TROVERETE TUTTE LE ISTRUZIONI
E UN FAC-SIMILE PER INVIARLI AI VARI
MINISTERI
QUI

domenica 6 dicembre 2009

"Leggi & Trabocchetti"




IN POCHE PAROLE
IL NOSTRO MARE DIVENTERÀ UNA SORTA DI
"PORTO FRANCO"
DEI PETROLIERI DI TURNO...

...e un addio alla costa dei Trabocchi !

Oltre diecimila presenze in tre giorni e più di settecento partecipanti alle cene sui trabocchi, di cui un terzo arrivati da fuori regione. Ma anche 300 persone che hanno seguito i laboratori e gli itinerari del gusto, 150 che hanno preso parte alle cene d’autore in cantina firmate Niko Romito e Fratelli Moscardi e 240 che hanno assistito al teatro della cucina. E ancora 40 espositori del Mercato del Gusto e 16 osterie di pesce selezionate.

fonte: Cala Lenta

VOI COSA FATE QUI ???
NON VI VOGLIAMO !!!

mercoledì 2 dicembre 2009

Abruzzo Confesercenti: dopo il no al Centro Oli, la Costa Teatina

«Siamo soddisfatti della presa di posizione della Giunta Regionale in merito al problema dello sviluppo petrolifero nella regione». Lo afferma Assoturismo-Confesercenti, l’associazione che rappresenta oltre 1500 imprese del turismo e che più volte, nei mesi scorsi, è intervenuta per sensibilizzare la giunta regionale sulla necessità di provvedimenti chiari per bloccare ulteriori attività da parte delle multinazionali del petrolio, fino alla presentazione delle osservazioni al ministero dell’ambiente. «Lo sviluppo petrolifero – dice Daniele Zunica, presidente regionale dell’associazione – è assolutamente incompatibile con la crescita del settore turistico, agro-alimentare e vitivinicolo, in cui si concentrano le eccellenze abruzzesi ed è in controtendenza rispetto ai modelli di crescita di tutto il resto d’Europa e degli Usa. In attesa di prendere visione dei contenuti della legge, appresa la notizia della volontà della giunta regionale di impedire in maniera definitiva in tutto il territorio abruzzese nuovi tentativi di ricerca, estrazione e prima lavorazione degli idrocarburi da parte delle multinazionali interessate, mi sento di esprimere viva soddisfazione al Presidente Chiodi e all’intera Giunta per la posizione adottata».

Assoturismo si augura che «dopo una scelta così netta e responsabile, pur non avendo competenza in materia, la Regione Abruzzo esprima al Ministero dell’Ambiente e a quello delle Attività Produttive la propria assoluta contrarietà anche alle attività petrolifere in mare, soprattutto a tanto ridotta distanza dalla costa, a fianco degli imprenditori e delle Associazioni di categoria che come Assoturismo credono in uno sviluppo sano e pulito dell’economia regionale e continueranno a impegnarsi per il rilancio del sistema Abruzzo».

Ora secondo Assoturismo torna la serenità fra chi ha investito nel turismo o si appresta a farlo. «Ma è necessario tutelare da subito il panorama delle coste» evidenzia Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, che rilancia: «Sventato il pericolo petrolchimico, è assolutamente necessario accelerare sulla costituzione del Parco nazionale della Costa teatina, per tutelare il territorio e sottolineare ancora di più l’eccellenza della destinazione Abruzzo. Solo con una identità forte» dice Giammarino «il turismo potrà diventare il nuovo settore primario della regione».

martedì 01 dicembre 2009 18:34

fonte:
Leggimi

WWF: soddisfazione per "legge anti-petrolio"

L'immagine “http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/images/icon/22311_wwf.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.
L'Aquila, 1 dic - Esprimiamo soddisfazione per la proposta di legge presentata ieri dal Presidente Chiodi.

Si tratta di un atto che abbiamo richiesto più volte in quest’ultimo anno e che sicuramente aiuta la battaglia contro la deriva petrolifera nella nostra regione, esprimendo una volontà di difendere l’Abruzzo dei parchi e dell’agricoltura di qualità.

Ora è importante che tutto il Consiglio regionale si adoperi per arrivare ad una rapida approvazione della legge, migliorandola laddove sarà necessario.

Resta poi il dato delle estrazioni a mare su cui si dovrà intervenire per evitare che tutto il mare prospiciente la costa abruzzese sia invaso da piattaforme.

Naturalmente ci ripromettiamo di procedere ad una più attenta valutazione della portata della normativa, confrontando le aree che il disegno di legge esclude da prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile con le concessioni che riguardano ormai il 50% del territorio abruzzese.

Oggi però riteniamo che tutto il movimento che si batte contro la petrolizzazione dell’Abruzzo, fatto da associazioni ambientaliste, comitati, enti locali, associazioni di categoria, cantine sociali e singoli cittadini, possa ritenersi soddisfatto e possa trovare motivazioni ulteriori per continuare la battaglia verso uno sviluppo che punti sulle produzioni ed il turismo di qualità e che privilegi l’efficienza ed il risparmio energetico, la mobilità sostenibile e la produzione da fonti rinnovabili.


Dante Caserta – Consigliere nazionale WWF Italia
Angelo Di Matteo – Presidente Legambiente Abruzzo

fonte:
il Capoluogo.it

Cia Abruzzo: "no" al petrolio, "si" ad un corretto uso del territorio e delle sue vocazioni


Cia Abruzzo:

La Cia Abruzzo esprime la propria soddisfazione per il disegno di legge, approvato dalla Giunta regionale, che vieta, in aree specifiche, la ricerca e l'estrazione di idrocarburi.

Per Domenico Falcone, presidente regionale della Cia, si tratta di un provvedimento atteso che ripristina quel giusto rapporto tra produzioni agricole di pregio in aree vocate, attività artigianali e turistiche, specificità ambientali ed il corretto uso del territorio.
Un atto in armonia con la lungimirante scelta della popolazione abruzzese avviata a metà degli anni settanta, contro l'insediamento della Sangro Chimica, proseguita con successo negli anni seguenti sconfiggendo la realizzazione di impianti quali la Rohm and Haas, l'Ortonium, altre iniziative similari e, ultimo in ordine di tempo, il Centro Oli.
Scelta rafforzata dall'istituzione di parchi, nazionali e regionale, e di riserve naturali. Un percorso che ha fatto dell'Abruzzo la Regione verde d'Europa e che ha contribuito alla tutela e valorizzazione dell'ambiente e del territorio ed allo sviluppo di attività produttive compatibili rafforzandone la vocazione agricola, artigianale e turistica e valorizzando la presenza di attività industriali a basso impatto ambientale.
Scelte e percorsi virtuosi, sottolinea Falcone, che hanno caratterizzato uno sviluppo armonico della nostra regione che non può correre il rischio di essere compromesso da insediamenti petroliferi.
La Cia Abruzzo, conclude Falcone, auspica che, in sede di conversione del disegno di legge, nel salvaguardarne lo spirito e le finalità, vengano introdotti ulteriori elementi ed agganci con altre norme sia per la difesa del nostro mare che per chiudere, definitivamente, ogni ulteriore possibilità di uso distorto del territorio.

Pubblicato il: 01/12/2009 - 12:46:28

fonte:
viniesapori.net

No al Centro Oli: la prima vera vittoria degli attivisti

ABRUZZO. L’ombra nera del petrolio che spazza via l’immagine del verde Abruzzo? Forse oggi è più lontana. Forse non è mai stata così lontana.

Proprio lo scorso anno di questi tempi la battaglia ambientalista e di civiltà, della trasparenza e per la partecipazione popolare alle scelte fondamentali del territorio, aveva il suo picco.
Numerosi cortei, proteste, il tam tam sul web con siti e blog, passaparola e Facebook per far passare il messaggio che il petrolio da queste parti forse avrebbe cancellato decenni di lavoro sul turismo e l’agricoltura.
La storia del petrolio in Abruzzo però inizia quasi dieci anni fa.
Mentre a New York cadevano le torri gemelle a Roma si firmavano i documenti che avrebbero dato il via ufficiale alla costruzione ad Ortona del famoso Centro Oli, una mini raffineria che sarebbe dovuta diventare il centro di un indotto che comprendeva la zona industriale ortonese e pescarese-chietina ed il porto di Ortona.
In realtà pochi mesi prima dell’11 settembre la cittadinanza fu informata con molti articoli di giornale della notizia, nuova anche questa, del petrolio in abbondanza sotto i vigneti del montepulciano tra Ortona, Miglianico e Tollo.
All’epoca sembrò una grande notizia perché da subito si iniziò a parlare delle royalties, cioè dei milioni di euro che sarebbero arrivati nelle casse degli enti pubblici che avrebbero così potuto migliorare servizi e costruire nuove opere pubbliche.
Nessuno aveva ancora pensato al reale significato di tutto quanto.
Del petrolio non si parlò molto fino al 2007, quando la pratica amministrativa sul Centro Oli sembrò riemergere dall’ombra.
Verso la fine di quell’anno si erano fatti maturi i tempi per le approvazioni urbanistiche nel consiglio comunale, approvazioni che giunsero i primi mesi del 2008.
Ma fu proprio l’ordine del giorno del consiglio comunale ortonese a dare la scossa a quanti si erano dimenticati dell’Eni.
E' stato probabilmente questo il momento decisivo e fondamentale di tutta la storia: la gente scoprì solo allora che Regione, Provincia e Comune erano andati avanti con le riunioni ed i tavoli tecnici approvando il progetto ma non informando la cittadinanza che forse voleva sapere e dire la propria.
Anche lo stesso sindaco Nicola Fratino (Pdl) in più occasioni ha ammesso come la sollevazione popolare sia stata scatenata anche da una cattiva o insufficiente informazione, indicando però come responsabili l’Eni e non gli enti pubblici.
Dal 2008 è iniziata, dunque, una battaglia serrata per l’ambiente che è riuscita a calamitare tantissime persone che si sono mobilitate in comitati, associazioni e organizzazioni, che sono riusciti, come mai prima era successo a far sentire la loro voce a chi amministra il territorio.
Cortei, manifestazioni, striscioni, documentari, interviste e programmi televisivi e poi finalmente articoli di giornale sulla stampa nazionale ed internazionale per attirare l’attenzione del mondo su questa regione che in pochi conoscevano e solo per il verde e le montagne.
La poca trasparenza nella vicenda Centro olio è probabilmente stata la causa della sempre civile protesta, alimentata da indizi e prove di piccoli e grandi conflitti di interessi, di chi aveva vantaggi a soffocare la legittima paura della gente o a premere attraverso enti o istituzioni eterodiretti.
Conflitti di interessi che non hanno fatto bene alla politica e al rapporto con la gente: in Abruzzo la Casta voleva cambiare il volto al territorio per guadagno. E basta.
Poi la politica non ha potuto fare a meno di fare un passo indietro con l’approvazione lo scorso anno di una legge che bloccava per 12 mesi la costruzione di attività insalubri.
Ieri l’approvazione in giunta di un progetto di legge che dovrà essere approvato in consiglio. Non ci sono possibilità che una legge del genere non passi e non venga approvata.
Per quanto riguarda i pozzi e le piattaforme sono vietate in zone precise e particolarmente tutelate.
E’ possibile probabilmente ancora costruirne ma non dappertutto.
Rimane l’incognita del governo e del reale valore della legge abruzzese: servirà davvero a bloccare il petrolio o siamo solo all’inizio di una nuova stagione di contrapposizioni tra cittadini e governo?
Se c’è, però, una cosa che gli abruzzesi dovrebbero imparare da questa vicenda è che l’unione fa davvero la forza e non c’è scelta che il cittadino (che dovrebbe essere sovrano in questa Repubblica) non possa realmente prendere.
Il merito di certi risultati allora non può non essere del popolo che si è attivato ed ha sempre detto no al Centro Olio. Divisioni, egoismi e personalismi non servono e sono un'altra storia.

01/12/2009 9.27

fonte:
PrimaDaNoii.it

Petrolio, la giunta Chiodi dice il no definitivo al Centro Oli




PESCARA. Sostanzialmente, in Abruzzo non si potranno più esercitare attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile.


Lo ha deciso oggi l'Esecutivo regionale, riunito a Pescara, che ha modificato integralmente la precedente legge regionale, n. 14, "Provvedimenti urgenti a tutela della Costa teatina".
Tale legge, sulla quale la Corte costituzionale ha anche mosso eccezioni, nelle more di vari strumenti di valutazione, sospendeva fino al 31 dicembre 2008, ogni permesso a costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri.
Con il disegno di legge varato oggi, su proposta del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, si introduce un principio definitivo e generalizzato che intende preservare, dall'insediamento di attività contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, tutte quelle aree caratterizzate da particolari peculiarità fisiche e geografiche.

SEI AREE OFF LIMITS

Nella sostanza, l'Esecutivo ha classificato sei aree, che costituiscono la quasi totalità del territorio regionale, sulle quali sono vietate tutte le attività connesse allo sfruttamento del sottosuolo.
Si tratta di: aree agricole destinate alle coltivazioni ed alle produzioni vitivinicole, olivicole, frutticole di pregio, di origine controllata garantita (d.o.c.g.), di origine controllata (d.o.c.), di indicazione geografica tipica (i.g.t.), di origine protetta (d.o.p.), di indicazione geografica protetta (i.g.p.), riconosciute ai sensi della vigente normativa statale e regionale; aree protette così come individuate ai sensi delle normativa vigente; aree sottoposte ai vincoli dei beni ambientali o ricadenti nel piano paesaggistico, ai sensi della normativa statale e regionali vigente; siti di interesse comunitario (Sic), nelle Zone di Protezione speciale (Zps) e negli altri siti di interesse naturalistico; aree ricadenti nelle categorie di pericolosità elevata (P2) e molto elevata (P3) e nelle classi di rischio elevata (R3) e molto elevata (R4) del piano regionale per l'Assetto idrogeologico; aree sismiche classificate come "Zona1" e "Zona 2", individuate dalla Regione ai sensi della normativa statale vigente in materia sismica.

«CHIAREZZA E TRASPARENZA DEFINITIVA»


«Sullo sfruttamento del nostro territorio, la Giunta compie oggi un atto di coerenza e trasparenza, senza tentennamenti e senza strumentali rinvii», ha commentato il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, commentando l'approvazione del nuovo disegno di legge.
«Abbiamo inteso chiudere in modo definitivo un capitolo che ha visto questo Governo regionale sempre in prima linea in difesa del suo territorio, delle produzioni locali e della salute, e con il quale speriamo di ridare certezze e tranquillità alle popolazioni e agli imprenditori che hanno visto come una minaccia l'insediamento di industrie dedite alla lavorazione di olio combustibile».
Ora il provvedimento varato dalla Giunta regionale deve passare l'esame del Consiglio regionale. «E' una proposta aperta alle valutazioni di consiglieri legati al loro territorio - ha concluso il Presidente - e pertanto, ben consapevoli della necessità di una normativa seria e definita in questa materia, proprio per preservare l'Abruzzo e garantirne uno sviluppo sano e compatibile con le inclinazioni di questa regione».
«Con questo importante atto dell'esecutivo regionale si dà una risposta definitiva e di assoluta chiarezza, contro ogni ipotesi di realizzazione del cosiddetto Centro Oli di Ortona», ha detto l'assessore regionale Mauro Febbo.
L'assessore ha ricordato come «questo governo regionale abbia in più occasioni manifestato la piena e convinta contrarietà verso questo progetto».
«Occorreva predisporre una normativa organica che disciplinasse l'intera e complessa materia - ha ripreso l'assessore - e a mio avviso quest'ultimo disegno di legge, appena approvato, risulta ancora più completo della disciplina sul progetto di localizzazione di nuove infrastrutture energetiche proposta nei mesi scorsi».
Proprio in questi giorni l'associazione Nuovo Senso Civico ha denunciato l'impossibilità di fissare un incontro con Chiodi «per poter avere accesso, come previsto dalle leggi vigenti, ai documenti che permettono a lui e ad altri esponenti della sua Giunta di affermare stizziti che non esiste per l'Abruzzo ...nessun problema petrolio e di tipo ambientale... Abbiamo ricevuto solo una stizzita telefonata del suo portavoce ma niente di più. Noi continueremo a scrivere per chiedere udienza».

30/11/09 16.41

fonte:
PrimaDaNoi.it

domenica 22 novembre 2009

Covenant of Mayors – Il Patto dei Sindaci

Il contributo dei Sindaci d’Europa al raggiungimento degli obiettivi comunitari del pacchetto clima “20-20-20” - SABATO 21 NOVEMBRE 2009 - Complesso Monumentale S. Spirito - Sala Convegni - Via Santo Spirito- Lanciano (CH)

Sottoscrizione adesione Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors

Il 21 novembre, alle ore 9.00 presso la Sala Convegni del Complesso Monumentale S. Spirito in Via Santo Spirito – Lanciano, ci sarà la cerimonia ufficiale della firma del Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors, da parte dei Sindaci delle Amministrazioni Comunali del Territorio Provinciale.
La cerimonia sarà presenziata dal Responsabile del Patto dei Sindaci della Commissione Europea, Pedro Ballesteros Torres nonché Dirigente della D.G. Energia e Trasporti e avverrà alla presenza del Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi.
All’evento parteciperanno altresì rappresentanti di municipalità straniere, nello specifico: Bulgaria, Cipro e Portogallo che sottoscriveranno una dichiarazione inerente l’adesione al Patto dei Sindaci.
La Provincia di Chieti ha assunto formalmente il ruolo di “Struttura di Supporto” della Commissione Europea, per il territorio dell’Amministrazione Provinciale di Chieti, nell’ambito della promozione e attuazione della Covenant of Mayors - Patto dei Sindaci, quale attività di coinvolgimento dei Comuni d’Europa, finalizzata alla redazione di piani di sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico per il conseguimento degli obiettivi del Pacchetto Clima ed Energia “20-20-20” (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell'efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili). Con la sottoscrizione dell’adesione al Patto dei Sindaci, che avverrà il giorno 21 novembre 2009, i Comuni del nostro territorio avvieranno un percorso virtuoso per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, che inizierà con la predisposizione del Piano Energetico Comunale, requisito minimo richiesto dall’UE, come impegno derivante dall’adesione al Patto.
La Provincia di Chieti, per mezzo della propria tecnostruttura A.L.E.S.A., (Agenzia Locale per l’Energia e lo Sviluppo Ambientale) avrà il compito di coordinare l’azione dei Sindaci sul territorio, supportare le Amministrazioni Comunali nello sviluppo di progettualità innovativa e fungere da soggetto interlocutore tra la Commissione Europea e i Comuni per la trasmissione di dati e risultati ottenuti.

fonte:
Provincia di Chieti

venerdì 20 novembre 2009

Maria Rita D'Orsogna e Rai Educational informa.

Dalla Regione ancora nessun atto concreto.


Mancano 46 giorni alla scadenza della moratoria
sul Centro Oli di Ortona

16 novembre 2009

Maria Rita D'Orsogna*, Dante Caserta**, Angelo Di Matteo*** (*Docente della CSUN Los Angeles **Consigliere Nazionale WWF ***Presidente Legambiente Abruzzo)

Sentire l'Assessore Regionale all'Ambiente Daniela Stati parlare del petrolio in Abruzzo è senz'altro un avvenimento eccezionale per tutti coloro che, comitati,associazioni, semplici cittadini, dall'atto del suo insediamento, non hanno fatto altro che chiederle di dire qualcosa sull'argomento che preoccupa la popolazione abruzzese, ma che sembra esulare dalle sue competenze e perfino dai suoi pensieri.

I riflettori della stampa nazionale sono puntati sul progetto di petrolizzare metà della regione Abruzzo.

Ieri, sia il Corriere della Sera che La Repubblica hanno dedicato ampio spazio al tema, trasformando quella che sembrava una questione ortonese/abruzzese in un caso nazionale.

Il Corriere titola: "Battaglia biparistan contro le trivelle" e spiega al resto d'Italia che la popolazione è stata straordinariamente compatta ed attiva nel denunciare, nell'esigere risposte, e nello spronare il Ministero dell'Ambiente a bocciare progetti petroliferi presenti e futuri.

Di fronte a questa enorme partecipazione popolare, Emergenza Ambiente Abruzzo, rete di sessanta associazioni civili, ambientali e culturali, rinnova la propria richiesta a Gianni Chiodi ed a Daniela Stati di pronunciarsi in maniera chiara riguardo le iniziative concrete che la Giunta regionale vorrà intraprendere, quando mancano solo 46 giorni alla scadenza della moratoria regionale, fissata per il 31 dicembre 2009.

Emergenza Ambiente Abruzzo ricorda di aver richiesto al Presidente Chiodi un incontro da mesi senza mai essere ricevuta. È scandaloso che un Presidente eletto dai cittadini e pagato dai cittadini non trovi il tempo di confrontarsi con loro! Daniela Stati riferisce al Corriere della Sera - ma non ai cittadini che invano la interrogano da dieci mesi - che: "Stiamo mettendo in piedi una serie di iniziative per portare avanti quello che il presidente Chiodi ha promesso in campagna elettorale". Ed aggiunge: "Ad oggi io le posso parlare di una volontà politica. E non mi sembra poco".

È invece molto poco! Emergenza Ambiente Abruzzo ritiene che sia antidemocratico non rendere partecipe la popolazione di queste iniziative e considera del tutto insufficiente una non meglio specificata volontà politica, peraltro disgiunta dai fatti.

Emergenza Ambiente Abruzzo rinnova la richiesta di incontro e chiede che venga immediatamente approvata una moratoria di trenta anni sulle operazioni di trivellamento e di estrazione di idrocarburi sul suolo regionale che, come ricorda l'Assessore, dovrebbe essere la terra dei parchi.Ricordiamo la legge Marzano, la 239 del 2004, stabilisce all'articolo 1 che "Lo Stato e le Regioni ... garantiscono ... l'adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni... nonché la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, e del paesaggio, in conformità alla normativa nazionale, comunitaria e agli accordi internazionali". Dove per equilibrio territoriale si intende una distribuzione "equa" su tutto il territorio nazionale. La Regione Piemonte, invece di esprimere semplici giudizi politici, agisce anche in virtù di quella legge.

fonte:
peacelink

sabato 7 novembre 2009

video memorie...

perchè il governatore non si confronta con i cittadini e comitati ambientalisti preoccupati per la deriva petrolifera della nostra regione?

dal sito del Governo




Gianni Chiodi a rete8: «Il Centro Oli di Ortona è una straordinaria opportunità per la regione Abruzzo».

Su rete8 nella trasmissione “Otto volante” si è tenuto un confronto fra i due candidati alla presidenza della regione Abruzzo.
Alla domanda posta da un giornalista di Cronaca d’Abruzzo riguardo il progetto dell’ENI, Gianni Chiodi ha risposto testualmente: “La realizzazione del Centro Oli di Ortona è una straordinaria opportunità per tutta la regione Abruzzo”.
Poi, a voler quasi ridimensionare l’impopolarità dell’affermazione in piena campagna elettorale, ha aggiunto che il progetto non è al punto zero, è stato sostenuto ed appoggiato anche da esponenti del centro sinistra.
Costantini gli ha ricordato che i primi decisivi consensi al progetto sono giunti durante l’amministrazione di centro destra di Pace e che sulla questione petrolifera non ci sono posizioni intermedie da assumere, o si è favorevoli o si è contrari.
Chiodi e il PDL sono favorevoli. Ricordiamoci che il PDL si è astenuto al voto delle mozioni presentate nei consigli provinciali di Chieti e di Pescara.
Di Stefano, il candidato di AN, era contrario, ma è stato messo da parte.
Berlusconi ha scelto Chiodi, vuole vincere la partita piu’ succulenta che può giocarsi con queste elezioni regionali, il destino “petrolifero” della regione Abruzzo.

fonte:
Vastesi.com









lunedì 2 novembre 2009

Da Silvi la proposta: «un referendum sulla petrolizzazione»

SILVI. Nel convegno contro il petrolio i sindaci di Silvi e Pineto lanciano l’appello a tutto l’Abruzzo.

Una sala affollata ha partecipato al convegno contro il petrolio organizzato dall’amministrazione comunale e dal comitato di difesa dei beni comuni.
A conclusione del dibattito il sindaco Gaetano Vallescura ha fatto un appello finale e incisivo: «propongo di indire un referendum per far decidere agli abruzzesi, padroni del loro territorio, se vogliono un Abruzzo nero e un Abruzzo verde. Invito le associazioni e le istituzioni interessate a organizzare tutte le procedure necessarie per indire un referendum. Un iniziativa popolare ma anche istituzionale per vedere cosa vogliono gli abruzzesi».
Una idea che potrebbe essere comunque sviluppata nei prossimi mesi dal momento che non è facile e immediato organizzare un referendum.
Però potrebbe essere una idea di successo che passa attraverso il coinvolgimento di persone che fino a questo momento sono state sempre estromesse da scelte decisive per il territorio e che hanno avuto come unico strumento di battaglia quello delle manifestazioni di dissenso.
Bisogna valutare anche i reali sviluppi di un referendum che non obbliga di certo chi deve decidere a muoversi in una determinata direzione.
Hanno partecipato all'incontro, svoltosi nella sala consiliare del comune di Silvi, il sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, il comitato di difesa beni comuni con il suo presidente Claudio Censoni e il biologo Giovanni Damiani dell’Università La Tuscia; sono intervenuti inoltre Annapaola Mazzone, assessore al Turismo, Gianni Di Febo, consigliere delegato all’ambiente nel comune di Silvi. Erano presenti tra il pubblico molte associazioni attive nel campo ambientale, ma anche Fernando Gabbiani, ex assessore regionale all’ambiente, e l’ex onorevole Amedeo D’Addario. Durante l’incontro sono stati riproposti dati e video diffusi negli ultimi tempi nei tanti incontri contro la petrolizzazione. Incisiva le parole dei due sindaci Vallescura e Monticelli. Il primo ha parlato di «un’Abruzzo da difendere contro le lobby delle multinazionali che verrebbero qui a sfruttare il nostro territorio; per questo è necessario costituire un comitato unico di tutte le associazioni e di tutti gli enti locali per combattere le mire petrolifere e pesare nelle sedi opportune. Bisogna dunque organizzarsi e mobilitarsi immediatamente».
Luciano Monticelli ha espresso «la preoccupazione per il ritardo della firma di costituzione del parco marino Torre del Cerrano vedendo in ciò una situazione ambigua che potrebbe far comodo alle multinazionali; per questo è ora di passare dall’informazione ai fatti: bisogna andare nelle sedi opportune e cominciare a farci sentire in maniera incisiva».

31/10/2009 20.08

fonte: PrimaDaNoi

venerdì 30 ottobre 2009

Silvi, Comune contro il petrolio

L'immagine “https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpaYH5XD8e8osxTzycveniuQ63HotyoZGQ_K1Hri75sClHKMPfu5Osd1kHSSUBE38fjPPK4iWX2CiiZTktEHh4bwu9zi-QAtUvbgbMvP8jBIG6qYjJjgTbnYE9gWwt15ioAyUZp-IaCQw/s640/locandinasilvi.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.

Continua l’azione del comune di Silvi sulla sensibilizzazione e l’informazione dei rischi petroliferi in Abruzzo. Il sindaco Gaetano Vallescura ha inviato a tutti i suoi colleghi e a tutti i comuni delle province di Teramo,

Pescara, Chieti e L’Aquila, il testo della mozione consiliare che approvò nel febbraio scorso e che riporta “la netta contrarietà ad ogni politica petrolifera – come dice il sindaco Vallescura – e si afferma il fondamentale principio di rafforzare l’immagine ambientale e turistica della nostra regione”. “Questo atto di consiglio – continua ancora gaetano Vallescura – approvato all’unanimità, è stato inviato alle autorità competenti e ora anche ai sindaci di tutto l’Abruzzo: il mio impegno è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti, stesso lavoro che stanno perseguendo con passione e tenacia molte associazioni e molti comitati spontanei. E’ ora di chiarire definitivamente questa questione e rilanciare una volta per tutte la nostra regione come territorio a vocazione ambientale e turistica. Le nostre splendide peculiarità e i nostri infiniti tesori naturali debbono essere tutelati ma allo stesso tempo vanno promossi e pubblicizzati in maniera professionale perché l’Abruzzo non ha nulla da invidiare a tante altre regioni che turisticamente sono più bravi di noi da sempre. Quello a cui credo, dunque, ed è quello che invito a fare le classi dirigenti abruzzesi, è lavorare per una forte politica turistica operando, però, prima su sull’arricchimento della cultura del turismo”. Restando sempre sul tema della petrolizzazione il comune di Silvi ha organizzato insieme al Comitato abruzzese difesa beni comuni di Giulianova un incontro informativo per sabato 31 ottobre nella sala consiliare, ore 16.30, dove interverranno i sindaci di Silvi e Pineto, Gaetano Vallescura e Luciano Monticelli, il presidente del comitato difesa beni comuni, Claudio Censoni, il biologo e docente dell’Università della Tuscia Giovanni Damiani, il presidente dell’Assoturismo Abruzzo Daniele Zunica. Titolo dell’incontro è inequivocabile “Abruzzo Nero – La Storia più nera d’Abruzzo – Quale futuro per il nostro ambiente ed il nostro turismo?”, dove insieme alla problematica del petrolio si parlerà di prospettive turistiche per la regione Abruzzo. Dopo il centro oli di Ortona, secondo le cronache delle ultime settimane, sarebbe arrivata la proposta della Vega Oil per altri pozzi “una situazione preoccupante che non possiamo accettare per un territorio che ha un valore così strategico”.

29 ottobre 2009
fonte: Tg Roseto

domenica 25 ottobre 2009

DISASTRO AMBIENTALE NEL MARE DI TIMOR ... e se succedesse anche da noi?



Trivella "WEST ATLAS"
immagine della trivella in alta e bassa risoluzione
coperta da copyright

in questo blog cerco di trattare notizie che riguardano la nostra Regione, ma in questo caso molto grave di disastro ambientale farò un eccezione alla regola, anche perchè da noi "le trivelle facili" sembra che sia roba da niente come fare un buco con un trapano per mettere un tassello,
pensate se un incidente del genere succedesse nel nostro Adriatico.

75
giorni di petrolio in mare
che esce senza controllo dal
POZZO MONTARA

Come al solito grazie alla professoressa Maria Rita D'Orsogna che dalla California ha per prima diffuso la notizia qui in Italia nel suo blog, mentre la stampa risulta indifferente e tutt'ora solo timide informazione sul web e zero spaccato nei media tradizionali.

Una simulazione di quanto potrebbe accadere da noi la potrete trovare sul blog ALLEGRIA DI NAUFRAGI di Lorenzo Luciano.






Nel mare di Timor, 200 chilometri al largo della costa nord-occidentale dell'Australia, dove un pozzo off-shore (MONTARA) a una profondità superiore ai due chilometri, il pozzo Montara della compagnia Pttep Australasia
, affiliata della thailandese Ptt Exploration, cui appartiene il pozzo, trivellato dalla piattaforma-trivella "WEST ATLAS" di proprietà della Seadrill a causa di un guasto riversa dal 21 agosto milioni di litri di petrolio in mare che ha causato un disastro ambientale paragonato a quello della petroliera Exxon Valdez, che contaminò il golfo dell'Alaska con 30.000 tonellate di greggio.



An oil slick stains the sea off the northern WA coast.
foto: WAtoday.com

L'immagine “http://www.timesonline.co.uk/multimedia/archive/00633/oil-585_633049a.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.
foto: Debra Glasgow/WWF

WWF's oil slick expedition
foto: Debra Glasgow/WWF

AUSTRALIA MILIONI DI LITRI DI PETROLIO IN MARE

A distanza di due mesi dal guasto a un pozzo off-shore al largo della costa nord-occidentale dell’Australia, milioni di litri di petrolio continuano a riversarsi nel mare di Timor. Lo ha reso noto la versione online del quotidiano britannico “The Times”, citando gli scienziati intervenuti sul posto, che parlano di un disastro ambientale paragonabile a quello causato nel 1989 dalla petroliera Exxon Valdez, che contaminò il golfo dell’Alaska con 30.000 tonnellate di greggio.

Gli ambientalisti si sono detti preoccupati per la fauna marina ma, dato che il disastro è avvenuto a circa 200 chilometri dalla costa, non sono stati in grado di descrivere dettagliatamente i danni causati dal guasto al pozzo off-shore. Gilly Llewellyn, il responsabile del gruppo del Wwf che si è recato sul posto per tre giorni per analizzare la situazione in quel tratto di mare, ha detto di essersi trovato «letteralmente in un mare di petrolio che si disperdeva a vista d’occhio». Secondo la Pttep Australasia, la compagnia petrolifera cui appartiene il pozzo che ha causato il disastro ambientale, ogni giorno si riverserebbero in mare tra i 300 e i 400 barili di petrolio; ma secondo le stime del ministero australiano per le Risorse, l’Energia e il Turismo, si tratterebbe di 2.000 barili al giorno. Secondo gli ambientalisti, il petrolio si estende sulla superficie del mare per circa 15.000 chilometri quadrati.

fonte:
Shippingonline.it

venerdì 23 ottobre 2009

I danni del petrolio in Nigeria: documentario "Poison Fire"



fonte:
MP News

Lettera al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: No all'Abruzzo petrolizzato

Chiodi_bilancio_Giunta_29_07_2009_04Riceviamo e pubblichiamo un a lettera scritta da una nostra lettrice e indirizzata al Presidente della Regione Gianni Chiodi il 20 Ottobre 2009. Per conoscenza è stata inviata anche all'Assessore all'Ambiente Daniela Stati, all'Assessore Mauro Febbo e al Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio.


Ill.mo Presidente Gianni Chiodi,

sono Ludovica Raimondi, cittadina abruzzese, nata a Giulianova.
Ho deciso di scriverLe questa mail, perché sono mesi che leggo e mi informo riguardo al Centro Oli e agli impianti petroliferi, che interesseranno la provincia di Chieti e il 50% del territorio abruzzese e che mi coinvolgono come cittadina. A poco tempo dal 31 Dicembre non abbiamo parole di rassicurazione sul futuro dell’Abruzzo né di quello dei suoi cittadini. Non è mia intenzione parlare delle ricerche portate avanti dalla Dottoressa Maria Rita D’Orsogna, che Lei conoscerà dettagliatamente, come neppure delle argomentazioni addotte da coloro che attivamente si adoperano, ormai da qualche tempo a questa parte, per informare educare e sensibilizzare tutti noi sui progetti politico-economici che stanno decidendo sulle nostre vite. Le voglio, invece, scrivere da semplice cittadina, che sta vivendo con ansia questa attesa, questo silenzio politico, avendo seriamente a cuore il futuro di questa terra, quello proprio e dei suoi conterranei.
Abito, come detto sopra, a Giulianova, una località che ha la fortuna di essere bagnata dal mare e abbracciata maternamente dalla montagna. Vivo in collina e ho sempre avuto l’opportunità di affacciarmi alla finestra e di guardare il mare, il porto, le case che ricoprono la pianura di Giulianova Lido: sono cresciuta facendo lunghe e piacevoli passeggiate sulla costa, d’inverno e d’estate, entrando in un mondo emozionale che difficilmente può essere spiegato e descritto a parole. Non ho mai dovuto fare km per raggiungere la spiaggia, per gustare il piacere di un bagno estivo, per respirare l’odore di salsedine e per ascoltare il rumore delle onde. Il mare per me non è una realtà onirica, al contrario è tangibile, visibile e vivibile. Esso mi ha offerto l’occasione di conoscere gente proveniente dal nostro entroterra, piuttosto che da altre parti d’Italia e d’Europa: i turisti affollavano e affollano le nostre spiagge, i nostri ombrelloni, i nostri alberghi incentivando l’economia locale. Tanta gente ama raggiungere i luoghi balneari della costa abruzzese per poter respirare aria pulita, sana, rigenerante. Il mare è il mondo in cui sono cresciuta e che mi porto dentro.
Il porto con le sue imbarcazioni è l’alcova di egregie dignità umane, come quelle dei pescatori, che vivono del proprio lavoro, ossia di ciò che il mare offre. Il mare è tutto per noi e so che non parlo solo come giuliese: la gente di mare che abita lungo la costa abruzzese è numerosa e ciò che ci accomuna tutti è la nostalgia e la contemplazione di questa distesa azzurra che, con i suoi colori sempre diversi, ricchi di sfumature, raggiunge i nostri cuori e le nostre anime. Non posso pensare a un “altro” mare se non a questo che vivo quotidianamente. Non posso immaginare che altri uomini possano “disturbare” una parte del mio mondo. Anticamente gli uomini credevano che la terra fosse intoccabile e che atti di tracotanza verso di essa fossero puniti dagli Dei: il nostro patrimonio letterario e culturale è pregno di storie esemplari a riguardo.
Perché toglierci il piacere di sognare, di immaginare, di vivere ammirando quello che la Natura regala quotidianamente ai comuni mortali? Perché accanirsi contro ciò che da sempre c’è e che per sempre sarà a prescindere dal Nostro esistere? Perché privarci del vanto di essere figli del mare, figli di questa terra? Perché privare la nostra regione della sua vitalità ed essenza?
Non è tollerabile e non è accettabile che esponenti politici, votati dal popolo perché migliorino e garantiscano il bene comune, la salute dei cittadini e la loro sicurezza rimangano indifferenti alla richiesta di tutelare il presente di questa regione e il futuro dei suoi abitanti. Non si può rimanere trincerati nei palazzi governativi, quando un’intera popolazione chiede di poter vivere di agricoltura, di pesca, di aria pura. Non si può tacere di fronte alla domanda di aiuto e di supporto.
Dov’è finito il senso della Bellezza e dell’Estetica? Dove l’ Amore per l’ambiente che ci circonda? Dove il sentimento di giustizia sociale? Perché la politica non guarda più agli uomini che ogni giorno devono lottare per salvaguardare i posti di lavoro, le piccole proprietà, i guadagni che hanno accumulato con onestà e dignità? Perché sacrificare tutto questo per il guadagno di Altri? Perché cancellare l’Essenza di questo lembo d’ Italia, di terra, per scopi che sono lontani dall’interesse collettivo? Perché non si vuole ascoltare la gente che grida i propri diritti? Perché la politica non è più attenta (se mai lo sia stata) al volere della popolazione? Perché farci credere che da questo progetto se ne ricaveranno posti di lavoro e benefici economici? Perché non si informa il “popolino” dei rischi concreti e reali che scaturiscono da queste politiche economiche?
Ho letto la lettera che la Dott.ssa D’ Orsogna Le ha inviato al tempo della Sua campagna elettorale come anche la Sua risposta: cosa è cambiato da quel giorno ad oggi? Dov’è la sensibilità che accomunava il suo essere Abruzzese a quello della Dottoressa? Perché ha scelto la strada del silenzio? Ecco, vorrei richiamare la sua Abruzzesità, perché Lei dovrebbe sapere cosa rappresenta questa Regione per noi che l’abitiamo e anche per coloro che la ammirano da lontano. Sa che anche quando si vive altrove il cuore è rivolto a questa terra, che regala sempre amore e rigenera gli animi al solo sorgere e tramontare del sole. Sa che abbiamo l’enorme fortuna di vivere dei prodotti che la terra ci regala in ogni stagione, in ogni raccolto, in ogni pesca. Sa che i contadini, i pastori e i pescatori sono le risorse più genuine che possiamo vantare. I nostri ori sono il Vino, il Pane, il Pesce…..Non ce ne servono altri e per di più cancerogeni, nocivi e deleteri.
Mi rammarica vedere che proprio i nativi di questa regione non salvaguardino il “tesoretto” abruzzese, soprattutto in un periodo in cui si rivendicano sentimenti regionalistici e si preme per il federalismo fiscale. Come vivrà l’Abruzzo se e quando ogni regione dovrà provvedere a sé? In cosa si distinguerà l’economia della nostra regione? Oggi produciamo vino, olio, grano, ortaggi. Siamo ricchi di formaggi, di carne e di pesce. Ma domani? Di cosa vivremo noi che oggi abbiamo venti o trent’anni? Quale futuro erediteremo dalla “vecchia guardia”? Che prospettive avremo per noi e per i nostri figli? Si parla di salvaguardare i valori della famiglia e della società civile e poi si permette a grandi società di smantellare le nostre terre e i nostri mari. A che gioco si sta giocando? Quante domande si susseguono nelle mia mente!!! Anche se andassi via per sfuggire la tirannia delle centrali petrolifere o nucleari avrò sempre l’immagine di una realtà, la mia, che mi porto dentro sin dalla nascita, deturpata e logorata. Non lo voglio!!!!
Perché nega a noi cittadini la possibilità di conoscere le nostre sorti: ci farete affondare nelle paludi nere o ci aiuterete a costruire il nostro “domani”, perché un giorno anche i nostri figli possano godere delle bellezze che la Natura offre? Siamo in ginocchio a causa della crisi economica e della mala Sanità: è questo il momento per reagire con una politica atta promuovere il turismo e la sicurezza dei cittadini abruzzesi e di coloro che verranno a conoscere la nostra terra. Abbiamo panorami fantastici, una storia modesta ma importante. Nel periodo in cui ho vissuto a Milano ci sono stati due incontri fulminei che mi rimarranno a lungo nella mente: il primo è stato con una signora che, sentendo che ero abruzzese, mi ha detto: “Signorina cos’è venuta a fare a Milano? Avete un’aria così pulita…perché è venuta a respirare lo smog?”; l’altro ha visto protagonista un ragazzo che mi ha detto di aver visitato l’Abruzzo per caso e che lo aveva trovato davvero bello, ma ha aggiunto: “Peccato che sia poco conosciuto. Dovreste pubblicizzarlo di più dal punto di vista turistico”. Ecco, personalmente sono affezionata a queste due visioni esterne, ma non estranee.
Mi piacerebbe che ogni politico nato in questa bellissima regione la amasse fino al punto di proteggerla “con le unghie e con i denti”, perché credo che ciascuno abbia ricordi, emozioni, sensazioni ed esperienze per cui valga la pena lottare duramente, affinché sia legittimamente difeso questo gioiello. Si dovrà fare tanto per lo sviluppo economico, sociale e culturale, ma se i primi passi verranno guidati da voi che ne avete gli strumenti adatti…beh allora anche noi potremmo muoverci sereni e senza dover opporre continuamente le nostre convinzioni alle vostre per ottenere e condividere il bene comune.
Penso che la politica non debba essere appannaggio solamente di chi è chiamato a governare, ma anche del singolo cittadino, che ha eguali diritti e pari dignità nel partecipare attivamente alle cause che coinvolgono la sua esistenza e quella della comunità di cui fa parte.

Grazie della cortese attenzione,
Distinti saluti
Ludovica Raimondi.

fonte:
cityrumors

martedì 13 ottobre 2009

Lettera aperta all'assesore dell'Ambiente Daniela Stati

Lettera aperta all'assesore dell'Ambiente Daniela Stati
dalla professoressa Maria Rita D'Orsogna

Caro Assessore all'Ambiente Daniela Stati,

mi chiamo Maria Rita D'Orsogna e probabilmente lei avra' sentito parlare di me nell'ambito della questione petrolio in Abruzzo. Le ho gia' scritto diverse volte in passato, senza che lei abbia mai risposto ai miei email.

Io sono letteralmente allibita di fronte al suo silenzio. Com'e' possibile che un assessore all'ambiente - responsabile di una intera regione, e madre di due bambini - taccia di fronte a un problema, quello petrolifero, che minaccia meta' della regione Abruzzo e che preoccupa molti Abruzzesi, per la salute del loro ambiente e dei loro figli?

Com'e' possibile che da un lato la Provincia di Chieti, Confcommercio, Assoturismo, la Federazione di Balneari, le Cantine del Vino, i Comuni della costa Teatina, Teramana e Pescarese, oltre che svariate associazioni e comitati cittadini sorti apposta, sono preoccupati dalle imminenti estrazioni di petrolio e lei no?

Due sono le cose: o lei non sa, oppure non le interessa. Entrambe queste possibilita' sono inaccettabili da parte di una persona che e' stata eletta e che e' pagata dal contribuente abruzzese per proteggere la nostra regione.

Se lei non conosce il problema, la sua ignoranza e' molto grave, visto che sono due anni che i cittadini ne parlano e che le informazioni viaggiano. Se a lei invece non il problema non interessa o pensa che non sia grave, e' altettanto grave che lei non condivida il suo pensiero con tutti gli Abruzzesi. Ci rassicuri che il problema non sussiste se e' cosi, ma con dati alla mano, con fatti certi, non con semplici parole.

Quando uno ha una posizione di potere, a mio avviso, ha anche il dovere morale di usare tale posizione per il bene comune. Avere paura, scappare, mettere la testa sottoterra, stare zitti non sono delle scusanti, sa?

C'e' anche un'altra possibilita': che lei abbia paura di avere una opinione e dire qualsiasi cosa perche' schiacciata da personalita' superiori, o da ordini dall'alto. Inutile dire, anche qui, che questo non e' accettabile quando si ha la responsabilita' di gestire il benessere ambientale dell'Abruzzo. Abbia coraggio e faccia la cosa giusta. Ci faccia sapere cosa ne pensa lei
delle trivelle in Abruzzo.

Quando lei ha accettato il suo incarico la prima responsabilita' che lei ha preso e' stata verso l'Abruzzo e gli Abruzzesi e non verso partiti, o schemi politici. E' a noi cittadini che lei deve rispondere per prima, e non ai giochi di potere.

La legge che blocca le estrazioni petrolifere in Abruzzo scade il 31 dicembre 2009. Cosa intende fare lei a proposito? Ce lo spieghi, qualunque sia il suo progetto, anche se e' il non fare nulla. Abbiamo il diritto di sapere.

In questa nazione, in questa regione, e' il tempo di avere coraggio e di fare le cose giuste, a prescindere da qualsiasi altro calcolo, di qualsiasi altra natura.
La vita delle persone viene prima della sua paura e se lei il coraggio non ce l'ha e' l'ora che se lo dia. Non ci servono altri don Abbondio, ma piuttusto persone con la spina dorsale ben salda.

Grazie.

MRD

Blog di Maria Rita D'Orsogna


la prego cortesemente di voler sentire le ragioni della professoressa Maria Rita D'Orsogna, che si batte ormai da due anni contro la deriva petrolifera della nostra Regione, facendo sotto e sopra dagli Stati Uniti all'Italia, con una tale passione, che merita un profondo rispetto e ringraziamento da tutti noi cittadini Italiani, non voglio polemizzare con lei per il suo disarmante silenzio per quanto riguarda la situazione attuale dell'intero Abruzzo interessato da istanze di vario genere messo in atto dalle varie ditte petrolifere che stanno per assaltare la nostra regione, a questo lasceremo la storia dare un giudizio, ma me lo consenta, penso che almeno una risposta lei alla professoressa Maria Rita la deve, in un paese democratico il confronto con persone che magari la pensano diversamente da noi deve essere sempre lasciato aperto.
Lei ha questa straordinaria opportunità di fare sapere come la pensa, la sfrutti.
cordiali saluti.

GUIDONE Giosuè

Scrivi all'Assessore Daniela Stati



Regione ABRUZZO sintesi attività idrocarburi.

Le fotografie, mappe e dati sono proprietà del sito ufficiale del Ministero Dello Sviluppo Economico - UNMIG, il mio intento e solo quello di collegare i vari dati tra di loro per favorire una maggiore chiarezza sulla situazione idrocarburi nel territorio Abruzzese.

TERRA FERMA

Riepilogo sintetico sulle attività operanti nel territorio della regione ABRUZZO sulla terra ferma, se invece volete la situazione attuale sulla costa adriatica Abruzzese, quindi le attività in mare
potete andare QUI

Produzione di idrocarburi
Gas naturale
Anno Produzione (Smc)
________________________
200492.915.430
200571.369.416
200667.562.934
200743.680.515
200835.904.941
200917.878.923


Titoli produttivi

1. CELLINO STOCCAGGIO
2. FILETTO
3. S. MAURO

Olio greggio
Anno Produzione (Kg)

2004878.650




Gettito Royalties

Anno 2009
RegioneImporto (Euro)

Regione Abruzzo 395.764,69



Titoli minerari vigenti

Aggiornamento al 30/09/2009
Tipo titolonumero area (Kmq)

1. PERMESSI DI RICERCA133.239,02
2. CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE7491,20
3. CONCESSIONI DI STOCCAGGIO2101,17

Totale223.831,39


Istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari

1. PERMESSI DI RICERCA8
- espletata CdS in attesa di intesa della regione1
- attività istruttoria sospesa7

2. CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE3
- presentata e pubblicata sul BUIG1
- in attesa di VIA regionale/nazionale
e/o di autorizzazioni di altre amministrazioni
1
- attività istruttoria sospesa1

3. CONCESSIONI DI STOCCAGGIO1
- presentata e pubblicata sul BUIG1

Aggiornamento al 30/09/2009


Impatto sul territorio

Superficie regionale (Kmq) 10.793
Numero pozzi produttivi perforati in concessioni vigenti106 0,00982 pozzi per Kmq
Numero centri di raccolta e trattamento7 0,00065 centri per Kmq
Area interessata dagli impianti (Kmq)1,76 0,02% della superficie regionale

Carta degli impianti