venerdì 30 ottobre 2009

Silvi, Comune contro il petrolio

L'immagine “http://4.bp.blogspot.com/_HC8MR7OWhgM/Sut-P95L2qI/AAAAAAAABnI/Uvr5HqPmAJk/S640/locandinasilvi.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.

Continua l’azione del comune di Silvi sulla sensibilizzazione e l’informazione dei rischi petroliferi in Abruzzo. Il sindaco Gaetano Vallescura ha inviato a tutti i suoi colleghi e a tutti i comuni delle province di Teramo,

Pescara, Chieti e L’Aquila, il testo della mozione consiliare che approvò nel febbraio scorso e che riporta “la netta contrarietà ad ogni politica petrolifera – come dice il sindaco Vallescura – e si afferma il fondamentale principio di rafforzare l’immagine ambientale e turistica della nostra regione”. “Questo atto di consiglio – continua ancora gaetano Vallescura – approvato all’unanimità, è stato inviato alle autorità competenti e ora anche ai sindaci di tutto l’Abruzzo: il mio impegno è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti, stesso lavoro che stanno perseguendo con passione e tenacia molte associazioni e molti comitati spontanei. E’ ora di chiarire definitivamente questa questione e rilanciare una volta per tutte la nostra regione come territorio a vocazione ambientale e turistica. Le nostre splendide peculiarità e i nostri infiniti tesori naturali debbono essere tutelati ma allo stesso tempo vanno promossi e pubblicizzati in maniera professionale perché l’Abruzzo non ha nulla da invidiare a tante altre regioni che turisticamente sono più bravi di noi da sempre. Quello a cui credo, dunque, ed è quello che invito a fare le classi dirigenti abruzzesi, è lavorare per una forte politica turistica operando, però, prima su sull’arricchimento della cultura del turismo”. Restando sempre sul tema della petrolizzazione il comune di Silvi ha organizzato insieme al Comitato abruzzese difesa beni comuni di Giulianova un incontro informativo per sabato 31 ottobre nella sala consiliare, ore 16.30, dove interverranno i sindaci di Silvi e Pineto, Gaetano Vallescura e Luciano Monticelli, il presidente del comitato difesa beni comuni, Claudio Censoni, il biologo e docente dell’Università della Tuscia Giovanni Damiani, il presidente dell’Assoturismo Abruzzo Daniele Zunica. Titolo dell’incontro è inequivocabile “Abruzzo Nero – La Storia più nera d’Abruzzo – Quale futuro per il nostro ambiente ed il nostro turismo?”, dove insieme alla problematica del petrolio si parlerà di prospettive turistiche per la regione Abruzzo. Dopo il centro oli di Ortona, secondo le cronache delle ultime settimane, sarebbe arrivata la proposta della Vega Oil per altri pozzi “una situazione preoccupante che non possiamo accettare per un territorio che ha un valore così strategico”.

29 ottobre 2009
fonte: Tg Roseto

domenica 25 ottobre 2009

DISASTRO AMBIENTALE NEL MARE DI TIMOR ... e se succedesse anche da noi?



Trivella "WEST ATLAS"
immagine della trivella in alta e bassa risoluzione
coperta da copyright

in questo blog cerco di trattare notizie che riguardano la nostra Regione, ma in questo caso molto grave di disastro ambientale farò un eccezione alla regola, anche perchè da noi "le trivelle facili" sembra che sia roba da niente come fare un buco con un trapano per mettere un tassello,
pensate se un incidente del genere succedesse nel nostro Adriatico.

75
giorni di petrolio in mare
che esce senza controllo dal
POZZO MONTARA

Come al solito grazie alla professoressa Maria Rita D'Orsogna che dalla California ha per prima diffuso la notizia qui in Italia nel suo blog, mentre la stampa risulta indifferente e tutt'ora solo timide informazione sul web e zero spaccato nei media tradizionali.

Una simulazione di quanto potrebbe accadere da noi la potrete trovare sul blog ALLEGRIA DI NAUFRAGI di Lorenzo Luciano.






Nel mare di Timor, 200 chilometri al largo della costa nord-occidentale dell'Australia, dove un pozzo off-shore (MONTARA) a una profondità superiore ai due chilometri, il pozzo Montara della compagnia Pttep Australasia
, affiliata della thailandese Ptt Exploration, cui appartiene il pozzo, trivellato dalla piattaforma-trivella "WEST ATLAS" di proprietà della Seadrill a causa di un guasto riversa dal 21 agosto milioni di litri di petrolio in mare che ha causato un disastro ambientale paragonato a quello della petroliera Exxon Valdez, che contaminò il golfo dell'Alaska con 30.000 tonellate di greggio.



An oil slick stains the sea off the northern WA coast.
foto: WAtoday.com

L'immagine “http://www.timesonline.co.uk/multimedia/archive/00633/oil-585_633049a.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.
foto: Debra Glasgow/WWF

WWF's oil slick expedition
foto: Debra Glasgow/WWF

AUSTRALIA MILIONI DI LITRI DI PETROLIO IN MARE

A distanza di due mesi dal guasto a un pozzo off-shore al largo della costa nord-occidentale dell’Australia, milioni di litri di petrolio continuano a riversarsi nel mare di Timor. Lo ha reso noto la versione online del quotidiano britannico “The Times”, citando gli scienziati intervenuti sul posto, che parlano di un disastro ambientale paragonabile a quello causato nel 1989 dalla petroliera Exxon Valdez, che contaminò il golfo dell’Alaska con 30.000 tonnellate di greggio.

Gli ambientalisti si sono detti preoccupati per la fauna marina ma, dato che il disastro è avvenuto a circa 200 chilometri dalla costa, non sono stati in grado di descrivere dettagliatamente i danni causati dal guasto al pozzo off-shore. Gilly Llewellyn, il responsabile del gruppo del Wwf che si è recato sul posto per tre giorni per analizzare la situazione in quel tratto di mare, ha detto di essersi trovato «letteralmente in un mare di petrolio che si disperdeva a vista d’occhio». Secondo la Pttep Australasia, la compagnia petrolifera cui appartiene il pozzo che ha causato il disastro ambientale, ogni giorno si riverserebbero in mare tra i 300 e i 400 barili di petrolio; ma secondo le stime del ministero australiano per le Risorse, l’Energia e il Turismo, si tratterebbe di 2.000 barili al giorno. Secondo gli ambientalisti, il petrolio si estende sulla superficie del mare per circa 15.000 chilometri quadrati.

fonte:
Shippingonline.it

venerdì 23 ottobre 2009

I danni del petrolio in Nigeria: documentario "Poison Fire"



fonte:
MP News

Lettera al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: No all'Abruzzo petrolizzato

Chiodi_bilancio_Giunta_29_07_2009_04Riceviamo e pubblichiamo un a lettera scritta da una nostra lettrice e indirizzata al Presidente della Regione Gianni Chiodi il 20 Ottobre 2009. Per conoscenza è stata inviata anche all'Assessore all'Ambiente Daniela Stati, all'Assessore Mauro Febbo e al Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio.


Ill.mo Presidente Gianni Chiodi,

sono Ludovica Raimondi, cittadina abruzzese, nata a Giulianova.
Ho deciso di scriverLe questa mail, perché sono mesi che leggo e mi informo riguardo al Centro Oli e agli impianti petroliferi, che interesseranno la provincia di Chieti e il 50% del territorio abruzzese e che mi coinvolgono come cittadina. A poco tempo dal 31 Dicembre non abbiamo parole di rassicurazione sul futuro dell’Abruzzo né di quello dei suoi cittadini. Non è mia intenzione parlare delle ricerche portate avanti dalla Dottoressa Maria Rita D’Orsogna, che Lei conoscerà dettagliatamente, come neppure delle argomentazioni addotte da coloro che attivamente si adoperano, ormai da qualche tempo a questa parte, per informare educare e sensibilizzare tutti noi sui progetti politico-economici che stanno decidendo sulle nostre vite. Le voglio, invece, scrivere da semplice cittadina, che sta vivendo con ansia questa attesa, questo silenzio politico, avendo seriamente a cuore il futuro di questa terra, quello proprio e dei suoi conterranei.
Abito, come detto sopra, a Giulianova, una località che ha la fortuna di essere bagnata dal mare e abbracciata maternamente dalla montagna. Vivo in collina e ho sempre avuto l’opportunità di affacciarmi alla finestra e di guardare il mare, il porto, le case che ricoprono la pianura di Giulianova Lido: sono cresciuta facendo lunghe e piacevoli passeggiate sulla costa, d’inverno e d’estate, entrando in un mondo emozionale che difficilmente può essere spiegato e descritto a parole. Non ho mai dovuto fare km per raggiungere la spiaggia, per gustare il piacere di un bagno estivo, per respirare l’odore di salsedine e per ascoltare il rumore delle onde. Il mare per me non è una realtà onirica, al contrario è tangibile, visibile e vivibile. Esso mi ha offerto l’occasione di conoscere gente proveniente dal nostro entroterra, piuttosto che da altre parti d’Italia e d’Europa: i turisti affollavano e affollano le nostre spiagge, i nostri ombrelloni, i nostri alberghi incentivando l’economia locale. Tanta gente ama raggiungere i luoghi balneari della costa abruzzese per poter respirare aria pulita, sana, rigenerante. Il mare è il mondo in cui sono cresciuta e che mi porto dentro.
Il porto con le sue imbarcazioni è l’alcova di egregie dignità umane, come quelle dei pescatori, che vivono del proprio lavoro, ossia di ciò che il mare offre. Il mare è tutto per noi e so che non parlo solo come giuliese: la gente di mare che abita lungo la costa abruzzese è numerosa e ciò che ci accomuna tutti è la nostalgia e la contemplazione di questa distesa azzurra che, con i suoi colori sempre diversi, ricchi di sfumature, raggiunge i nostri cuori e le nostre anime. Non posso pensare a un “altro” mare se non a questo che vivo quotidianamente. Non posso immaginare che altri uomini possano “disturbare” una parte del mio mondo. Anticamente gli uomini credevano che la terra fosse intoccabile e che atti di tracotanza verso di essa fossero puniti dagli Dei: il nostro patrimonio letterario e culturale è pregno di storie esemplari a riguardo.
Perché toglierci il piacere di sognare, di immaginare, di vivere ammirando quello che la Natura regala quotidianamente ai comuni mortali? Perché accanirsi contro ciò che da sempre c’è e che per sempre sarà a prescindere dal Nostro esistere? Perché privarci del vanto di essere figli del mare, figli di questa terra? Perché privare la nostra regione della sua vitalità ed essenza?
Non è tollerabile e non è accettabile che esponenti politici, votati dal popolo perché migliorino e garantiscano il bene comune, la salute dei cittadini e la loro sicurezza rimangano indifferenti alla richiesta di tutelare il presente di questa regione e il futuro dei suoi abitanti. Non si può rimanere trincerati nei palazzi governativi, quando un’intera popolazione chiede di poter vivere di agricoltura, di pesca, di aria pura. Non si può tacere di fronte alla domanda di aiuto e di supporto.
Dov’è finito il senso della Bellezza e dell’Estetica? Dove l’ Amore per l’ambiente che ci circonda? Dove il sentimento di giustizia sociale? Perché la politica non guarda più agli uomini che ogni giorno devono lottare per salvaguardare i posti di lavoro, le piccole proprietà, i guadagni che hanno accumulato con onestà e dignità? Perché sacrificare tutto questo per il guadagno di Altri? Perché cancellare l’Essenza di questo lembo d’ Italia, di terra, per scopi che sono lontani dall’interesse collettivo? Perché non si vuole ascoltare la gente che grida i propri diritti? Perché la politica non è più attenta (se mai lo sia stata) al volere della popolazione? Perché farci credere che da questo progetto se ne ricaveranno posti di lavoro e benefici economici? Perché non si informa il “popolino” dei rischi concreti e reali che scaturiscono da queste politiche economiche?
Ho letto la lettera che la Dott.ssa D’ Orsogna Le ha inviato al tempo della Sua campagna elettorale come anche la Sua risposta: cosa è cambiato da quel giorno ad oggi? Dov’è la sensibilità che accomunava il suo essere Abruzzese a quello della Dottoressa? Perché ha scelto la strada del silenzio? Ecco, vorrei richiamare la sua Abruzzesità, perché Lei dovrebbe sapere cosa rappresenta questa Regione per noi che l’abitiamo e anche per coloro che la ammirano da lontano. Sa che anche quando si vive altrove il cuore è rivolto a questa terra, che regala sempre amore e rigenera gli animi al solo sorgere e tramontare del sole. Sa che abbiamo l’enorme fortuna di vivere dei prodotti che la terra ci regala in ogni stagione, in ogni raccolto, in ogni pesca. Sa che i contadini, i pastori e i pescatori sono le risorse più genuine che possiamo vantare. I nostri ori sono il Vino, il Pane, il Pesce…..Non ce ne servono altri e per di più cancerogeni, nocivi e deleteri.
Mi rammarica vedere che proprio i nativi di questa regione non salvaguardino il “tesoretto” abruzzese, soprattutto in un periodo in cui si rivendicano sentimenti regionalistici e si preme per il federalismo fiscale. Come vivrà l’Abruzzo se e quando ogni regione dovrà provvedere a sé? In cosa si distinguerà l’economia della nostra regione? Oggi produciamo vino, olio, grano, ortaggi. Siamo ricchi di formaggi, di carne e di pesce. Ma domani? Di cosa vivremo noi che oggi abbiamo venti o trent’anni? Quale futuro erediteremo dalla “vecchia guardia”? Che prospettive avremo per noi e per i nostri figli? Si parla di salvaguardare i valori della famiglia e della società civile e poi si permette a grandi società di smantellare le nostre terre e i nostri mari. A che gioco si sta giocando? Quante domande si susseguono nelle mia mente!!! Anche se andassi via per sfuggire la tirannia delle centrali petrolifere o nucleari avrò sempre l’immagine di una realtà, la mia, che mi porto dentro sin dalla nascita, deturpata e logorata. Non lo voglio!!!!
Perché nega a noi cittadini la possibilità di conoscere le nostre sorti: ci farete affondare nelle paludi nere o ci aiuterete a costruire il nostro “domani”, perché un giorno anche i nostri figli possano godere delle bellezze che la Natura offre? Siamo in ginocchio a causa della crisi economica e della mala Sanità: è questo il momento per reagire con una politica atta promuovere il turismo e la sicurezza dei cittadini abruzzesi e di coloro che verranno a conoscere la nostra terra. Abbiamo panorami fantastici, una storia modesta ma importante. Nel periodo in cui ho vissuto a Milano ci sono stati due incontri fulminei che mi rimarranno a lungo nella mente: il primo è stato con una signora che, sentendo che ero abruzzese, mi ha detto: “Signorina cos’è venuta a fare a Milano? Avete un’aria così pulita…perché è venuta a respirare lo smog?”; l’altro ha visto protagonista un ragazzo che mi ha detto di aver visitato l’Abruzzo per caso e che lo aveva trovato davvero bello, ma ha aggiunto: “Peccato che sia poco conosciuto. Dovreste pubblicizzarlo di più dal punto di vista turistico”. Ecco, personalmente sono affezionata a queste due visioni esterne, ma non estranee.
Mi piacerebbe che ogni politico nato in questa bellissima regione la amasse fino al punto di proteggerla “con le unghie e con i denti”, perché credo che ciascuno abbia ricordi, emozioni, sensazioni ed esperienze per cui valga la pena lottare duramente, affinché sia legittimamente difeso questo gioiello. Si dovrà fare tanto per lo sviluppo economico, sociale e culturale, ma se i primi passi verranno guidati da voi che ne avete gli strumenti adatti…beh allora anche noi potremmo muoverci sereni e senza dover opporre continuamente le nostre convinzioni alle vostre per ottenere e condividere il bene comune.
Penso che la politica non debba essere appannaggio solamente di chi è chiamato a governare, ma anche del singolo cittadino, che ha eguali diritti e pari dignità nel partecipare attivamente alle cause che coinvolgono la sua esistenza e quella della comunità di cui fa parte.

Grazie della cortese attenzione,
Distinti saluti
Ludovica Raimondi.

fonte:
cityrumors

martedì 13 ottobre 2009

Lettera aperta all'assesore dell'Ambiente Daniela Stati

Lettera aperta all'assesore dell'Ambiente Daniela Stati
dalla professoressa Maria Rita D'Orsogna

Caro Assessore all'Ambiente Daniela Stati,

mi chiamo Maria Rita D'Orsogna e probabilmente lei avra' sentito parlare di me nell'ambito della questione petrolio in Abruzzo. Le ho gia' scritto diverse volte in passato, senza che lei abbia mai risposto ai miei email.

Io sono letteralmente allibita di fronte al suo silenzio. Com'e' possibile che un assessore all'ambiente - responsabile di una intera regione, e madre di due bambini - taccia di fronte a un problema, quello petrolifero, che minaccia meta' della regione Abruzzo e che preoccupa molti Abruzzesi, per la salute del loro ambiente e dei loro figli?

Com'e' possibile che da un lato la Provincia di Chieti, Confcommercio, Assoturismo, la Federazione di Balneari, le Cantine del Vino, i Comuni della costa Teatina, Teramana e Pescarese, oltre che svariate associazioni e comitati cittadini sorti apposta, sono preoccupati dalle imminenti estrazioni di petrolio e lei no?

Due sono le cose: o lei non sa, oppure non le interessa. Entrambe queste possibilita' sono inaccettabili da parte di una persona che e' stata eletta e che e' pagata dal contribuente abruzzese per proteggere la nostra regione.

Se lei non conosce il problema, la sua ignoranza e' molto grave, visto che sono due anni che i cittadini ne parlano e che le informazioni viaggiano. Se a lei invece non il problema non interessa o pensa che non sia grave, e' altettanto grave che lei non condivida il suo pensiero con tutti gli Abruzzesi. Ci rassicuri che il problema non sussiste se e' cosi, ma con dati alla mano, con fatti certi, non con semplici parole.

Quando uno ha una posizione di potere, a mio avviso, ha anche il dovere morale di usare tale posizione per il bene comune. Avere paura, scappare, mettere la testa sottoterra, stare zitti non sono delle scusanti, sa?

C'e' anche un'altra possibilita': che lei abbia paura di avere una opinione e dire qualsiasi cosa perche' schiacciata da personalita' superiori, o da ordini dall'alto. Inutile dire, anche qui, che questo non e' accettabile quando si ha la responsabilita' di gestire il benessere ambientale dell'Abruzzo. Abbia coraggio e faccia la cosa giusta. Ci faccia sapere cosa ne pensa lei
delle trivelle in Abruzzo.

Quando lei ha accettato il suo incarico la prima responsabilita' che lei ha preso e' stata verso l'Abruzzo e gli Abruzzesi e non verso partiti, o schemi politici. E' a noi cittadini che lei deve rispondere per prima, e non ai giochi di potere.

La legge che blocca le estrazioni petrolifere in Abruzzo scade il 31 dicembre 2009. Cosa intende fare lei a proposito? Ce lo spieghi, qualunque sia il suo progetto, anche se e' il non fare nulla. Abbiamo il diritto di sapere.

In questa nazione, in questa regione, e' il tempo di avere coraggio e di fare le cose giuste, a prescindere da qualsiasi altro calcolo, di qualsiasi altra natura.
La vita delle persone viene prima della sua paura e se lei il coraggio non ce l'ha e' l'ora che se lo dia. Non ci servono altri don Abbondio, ma piuttusto persone con la spina dorsale ben salda.

Grazie.

MRD

Blog di Maria Rita D'Orsogna


la prego cortesemente di voler sentire le ragioni della professoressa Maria Rita D'Orsogna, che si batte ormai da due anni contro la deriva petrolifera della nostra Regione, facendo sotto e sopra dagli Stati Uniti all'Italia, con una tale passione, che merita un profondo rispetto e ringraziamento da tutti noi cittadini Italiani, non voglio polemizzare con lei per il suo disarmante silenzio per quanto riguarda la situazione attuale dell'intero Abruzzo interessato da istanze di vario genere messo in atto dalle varie ditte petrolifere che stanno per assaltare la nostra regione, a questo lasceremo la storia dare un giudizio, ma me lo consenta, penso che almeno una risposta lei alla professoressa Maria Rita la deve, in un paese democratico il confronto con persone che magari la pensano diversamente da noi deve essere sempre lasciato aperto.
Lei ha questa straordinaria opportunità di fare sapere come la pensa, la sfrutti.
cordiali saluti.

GUIDONE Giosuè

Scrivi all'Assessore Daniela Stati



Regione ABRUZZO sintesi attività idrocarburi.

Le fotografie, mappe e dati sono proprietà del sito ufficiale del Ministero Dello Sviluppo Economico - UNMIG, il mio intento e solo quello di collegare i vari dati tra di loro per favorire una maggiore chiarezza sulla situazione idrocarburi nel territorio Abruzzese.

TERRA FERMA

Riepilogo sintetico sulle attività operanti nel territorio della regione ABRUZZO sulla terra ferma, se invece volete la situazione attuale sulla costa adriatica Abruzzese, quindi le attività in mare
potete andare QUI

Produzione di idrocarburi
Gas naturale
Anno Produzione (Smc)
________________________
200492.915.430
200571.369.416
200667.562.934
200743.680.515
200835.904.941
200917.878.923


Titoli produttivi

1. CELLINO STOCCAGGIO
2. FILETTO
3. S. MAURO

Olio greggio
Anno Produzione (Kg)

2004878.650




Gettito Royalties

Anno 2009
RegioneImporto (Euro)

Regione Abruzzo 395.764,69



Titoli minerari vigenti

Aggiornamento al 30/09/2009
Tipo titolonumero area (Kmq)

1. PERMESSI DI RICERCA133.239,02
2. CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE7491,20
3. CONCESSIONI DI STOCCAGGIO2101,17

Totale223.831,39


Istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari

1. PERMESSI DI RICERCA8
- espletata CdS in attesa di intesa della regione1
- attività istruttoria sospesa7

2. CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE3
- presentata e pubblicata sul BUIG1
- in attesa di VIA regionale/nazionale
e/o di autorizzazioni di altre amministrazioni
1
- attività istruttoria sospesa1

3. CONCESSIONI DI STOCCAGGIO1
- presentata e pubblicata sul BUIG1

Aggiornamento al 30/09/2009


Impatto sul territorio

Superficie regionale (Kmq) 10.793
Numero pozzi produttivi perforati in concessioni vigenti106 0,00982 pozzi per Kmq
Numero centri di raccolta e trattamento7 0,00065 centri per Kmq
Area interessata dagli impianti (Kmq)1,76 0,02% della superficie regionale

Carta degli impianti

giovedì 8 ottobre 2009

Continuano le richieste di perforazioni petrolifere in Abruzzo

Pescara - Le associazioni preoccupate perchè in scadenza la legge-moratoria "blocca Centro-Oli" Il Governo regionale afasico sulla "petrolizzazione" dell'Abruzzo

Continuano le richieste di perforazioni petrolifere in Abruzzo

PESCARA - La rete di sessanta associazioni e comitati "Emergenza Ambiente Abruzzo" chiede formalmente di incontrare il presidente Chiodi per conoscere se e quali atti istituzionali la Regione dei Parchi intende portare avanti per contrastare la deriva petrolifera in Abruzzo.

Il tempo stringe. Al di la' delle continue nuove richieste di perforazioni che stanno interessando le province costiere sia in terra che in mare, e' ormai prossima la scadenza della Legge 14/2008 - la cosiddetta Legge blocca Centro Oli - fissata per il 31 dicembre 2009 e che vieta attivita' di estrazione petrolifera nella nostra regione.

Emergenza Ambiente Abruzzo pensa che sia giunta l'ora di un confronto franco e democratico con il presidente della regione Gianni Chiodi su questo tema. Si chiede una posizione precisa - qualunque essa sia - non fatta di parole ma avvalorata da atti istituzionali.

L'attivismo dei cittadini, le professionalita' dei singoli, le competenze e l'esperienza delle associazioni storiche che si occupano di ambiente hanno portato alla stesura di numerosi documenti di contrarieta' al proposto progetto di perforazione del pozzo Elsa2, nelle acque antistanti Ortona, tutte regolarmente inviate al ministero dell'Ambiente. Ben quattordici osservazioni sono state redatte, fra cui quelle della Provincia di Chieti, della Confcommercio, di Assoturismo, del WWF, dei comuni di Miglianico e Francavilla, della Federazione Autonoma Balneare, della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola Impresa, e dalla diocesi di Lanciano/Ortona. Agli enti si sono uniti testi di liberi professionisti, scienziati, operatori turistici.

Un'azione corale dovuta alla grinta e determinazione della scienziata Maria Rita D'Orsogna, che ha saputo unire tante realta' diverse, ma unite dalla stessa preoccupazione di salvare il patrimonio naturale dell'Abruzzo per le generazioni future.

Se da un lato i cittadini si sono mobilitati in massa in occasione di Elsa2, l'impegno della classe politica a livello regionale e' stato latente. Poiche' la problematica investe meta' del territorio regionale, Emergenza Ambiente Abruzzo ha bisogno ora di sapere, in maniera chiara e concreta, quale sia la posizione del governatore d'Abruzzo,

Gianni Chiodi e dell'assessore all'ambiente Daniela Stati in merito all'imminente petrolizzazione della regione.

Emergenza Ambiente Abruzzo vuole sapere se le piu' alte cariche d'Abruzzo intendono farsi interpreti della volonta' popolare presso le istituzioni centrali o se invece vogliano restare meri spettatori della fine dell'Abruzzo che conosciamo oggi.

08.10.09 19:14

fonte:
PagineAbruzzo

venerdì 2 ottobre 2009

Allarme rosso sull’olio nero. Wwf:«il futuro non è roseo»



ABRUZZO. Il dato di fatto è che la Regione a quasi un anno dal suo insediamento non ha varato nuove norme. Nell’ultima commissione bilancio è stato ritirato il progetto di legge (contestato dall’opposizione) che avrebbe dovuto regolare la distribuzione delle royalties derivanti dalle estrazioni dal sottosuolo.


A dicembre scadono i termini che bloccano il centro oli dell’Eni ad Ortona. Che si fa?
L’ennesimo allarme inerzia lo lancia il Wwf che prova a smuovere la Regione a darsi da fare ed infretta.
Il tutta nascerebbe dal fatto che non è stato ancora approvato lo strumento di pianificazione di settore, il Piano Energetico Ambientale Regionale che la precedente Giunta Del Turco predispose, ma non fece approvare, e sul cui destino l’attuale non ha ancora fatto chiarezza.
Nel concreto, però, mentre in Abruzzo non si decide, altrove si decide per l’Abruzzo.
«La deriva petrolifera», ricorda oggi il Wwf, «colpisce la nostra regione il cui territorio è al 50% interessato da concessioni per ricerche ed estrazioni di idrocarburi. L’attuale Governo regionale sembra non aver compreso che per l’Abruzzo si sta delineando un futuro nero e non sembra impegnato ad impedirlo. Le dichiarazioni di principio di contrarietà alla realizzazione di un Centro Oli ad Ortona non sono più sufficienti, perché il problema non è la localizzazione della mini raffineria in un altro posto, ma individuare una strategia per impedire che l’Abruzzo scivoli verso la deriva petrolifera».
C’è poi l’altra incognita che pure si affaccia a fare ombra sulla nostra regione: il nucleare.
Lo scorso 11 settembre WWF, Greenpeace e Legambiente hanno invitato tutte le regioni italiane a ricorrere davanti alla Corte Costituzionale per fermare la legge n. 99/2009 che centralizza le procedure per la scelta di siti dove costruire centrali nucleari, militarizzando di fatto le aree scelte dal Governo nazionale ed esautorando le Regioni e gli Enti locali da qualsiasi possibilità di intervenire nei processi decisionali.
Ebbene, mentre 12 regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Molise che rappresentano circa il 60% del territorio italiano) hanno deciso di impugnare la legge, ed altre come Veneto, Sicilia e Sardegna hanno già manifestato formalmente la loro contrarietà ad ospitare centrali, il nostro Governo regionale tace, rinunciando di fatto a rivendicare il proprio diritto a decidere se e dove far realizzare una centrale nucleare in Abruzzo.
«È questo il futuro che si vuole per l’Abruzzo? È così che si difendono gli interessi degli abruzzesi?», si domanda Dante Caserta, consigliere nazionale del Wwf.

02/10/2009 13.34

fonte:
PrimaDaNoi.it

giovedì 1 ottobre 2009

CONFCOMMERCIO CHIETI ED EMERGENZA AMBIENTE ABRUZZO

EMERGENZA AMBIENTE ABRUZZO*** UNA CAMPAGNA CONTRO LA “PETROLIZZAZIONE” DELLA NOSTRA REGIONE *** Confcommercio Chieti ed Emergenza Ambiente Abruzzo - rete di 60 associazioni e cittadini - insieme per dire no al petrolio

del 01/10/2009

Un no grande alla petrolizzazione dell'Abruzzo, colorato e visibile sarà presto affisso in tanti negozi ed esercizi, degli affiliati alla prestigiosa associazione di categoria, una accoppiata inedita per ribadire che la modernità e il suo sviluppo passerà sempre più attraverso la salubrità e la bellezza dei luoghi.

Un dato di fatto ormai ineludibile, ce lo insegnano nazioni all'avanguardia quali la Germania, la Svezia, la Danimarca, che con questo connubio hanno creato migliaia di posti di lavoro,tanta bellezza e salute in più .

Un appello colorato con dentro la grande speranza che la regione in sintonia con le linee guida europee, facciano dell'ascolto un punto di eccellenza, per creare insieme l'Abruzzo del futuro.
Una regione che certamente dovrà seguire e potenziare quel simbolo che in tanti ci invidiano
nelle miriadi di progetti diversificati ma uniti dall'amore per la propria terra e le sue generazioni future : artigianato, turismo, agricoltura di eccellenza , made in-La Regione dei Parchi-, progetti pilota per le energie alternative, sull' innovazione per il risparmio energetico... quale luogo migliore per accogliere questo vento nuovo creando proficue collaborazioni con le università abruzzesi
e aziende leader del settore .

L'esatto opposto dello sviluppo di rapina, che più che dare un momentaneo benessere per pochi,
regalerà povertà, incertezza e degrado per tanti nel lungo periodo .


------------------------
Emergenza Ambiente Abruzzo
-rete di associazioni e cittadini-
info: Maria Rita D'Orsogna
Docente della CSUN Los Angeles
mobil 001 310 570 5591
Dante Caserta
Consigliere Nazionale WWF
mobil 335 8155085
Angelo Di Matteo
Presidente
Legambiente Abruzzo
mobil 347 8489363




fonte:
Pescaraonline.net