domenica 22 novembre 2009

Covenant of Mayors – Il Patto dei Sindaci

Il contributo dei Sindaci d’Europa al raggiungimento degli obiettivi comunitari del pacchetto clima “20-20-20” - SABATO 21 NOVEMBRE 2009 - Complesso Monumentale S. Spirito - Sala Convegni - Via Santo Spirito- Lanciano (CH)

Sottoscrizione adesione Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors

Il 21 novembre, alle ore 9.00 presso la Sala Convegni del Complesso Monumentale S. Spirito in Via Santo Spirito – Lanciano, ci sarà la cerimonia ufficiale della firma del Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors, da parte dei Sindaci delle Amministrazioni Comunali del Territorio Provinciale.
La cerimonia sarà presenziata dal Responsabile del Patto dei Sindaci della Commissione Europea, Pedro Ballesteros Torres nonché Dirigente della D.G. Energia e Trasporti e avverrà alla presenza del Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi.
All’evento parteciperanno altresì rappresentanti di municipalità straniere, nello specifico: Bulgaria, Cipro e Portogallo che sottoscriveranno una dichiarazione inerente l’adesione al Patto dei Sindaci.
La Provincia di Chieti ha assunto formalmente il ruolo di “Struttura di Supporto” della Commissione Europea, per il territorio dell’Amministrazione Provinciale di Chieti, nell’ambito della promozione e attuazione della Covenant of Mayors - Patto dei Sindaci, quale attività di coinvolgimento dei Comuni d’Europa, finalizzata alla redazione di piani di sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico per il conseguimento degli obiettivi del Pacchetto Clima ed Energia “20-20-20” (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell'efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili). Con la sottoscrizione dell’adesione al Patto dei Sindaci, che avverrà il giorno 21 novembre 2009, i Comuni del nostro territorio avvieranno un percorso virtuoso per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, che inizierà con la predisposizione del Piano Energetico Comunale, requisito minimo richiesto dall’UE, come impegno derivante dall’adesione al Patto.
La Provincia di Chieti, per mezzo della propria tecnostruttura A.L.E.S.A., (Agenzia Locale per l’Energia e lo Sviluppo Ambientale) avrà il compito di coordinare l’azione dei Sindaci sul territorio, supportare le Amministrazioni Comunali nello sviluppo di progettualità innovativa e fungere da soggetto interlocutore tra la Commissione Europea e i Comuni per la trasmissione di dati e risultati ottenuti.

fonte:
Provincia di Chieti

venerdì 20 novembre 2009

Maria Rita D'Orsogna e Rai Educational informa.

Dalla Regione ancora nessun atto concreto.


Mancano 46 giorni alla scadenza della moratoria
sul Centro Oli di Ortona

16 novembre 2009

Maria Rita D'Orsogna*, Dante Caserta**, Angelo Di Matteo*** (*Docente della CSUN Los Angeles **Consigliere Nazionale WWF ***Presidente Legambiente Abruzzo)

Sentire l'Assessore Regionale all'Ambiente Daniela Stati parlare del petrolio in Abruzzo è senz'altro un avvenimento eccezionale per tutti coloro che, comitati,associazioni, semplici cittadini, dall'atto del suo insediamento, non hanno fatto altro che chiederle di dire qualcosa sull'argomento che preoccupa la popolazione abruzzese, ma che sembra esulare dalle sue competenze e perfino dai suoi pensieri.

I riflettori della stampa nazionale sono puntati sul progetto di petrolizzare metà della regione Abruzzo.

Ieri, sia il Corriere della Sera che La Repubblica hanno dedicato ampio spazio al tema, trasformando quella che sembrava una questione ortonese/abruzzese in un caso nazionale.

Il Corriere titola: "Battaglia biparistan contro le trivelle" e spiega al resto d'Italia che la popolazione è stata straordinariamente compatta ed attiva nel denunciare, nell'esigere risposte, e nello spronare il Ministero dell'Ambiente a bocciare progetti petroliferi presenti e futuri.

Di fronte a questa enorme partecipazione popolare, Emergenza Ambiente Abruzzo, rete di sessanta associazioni civili, ambientali e culturali, rinnova la propria richiesta a Gianni Chiodi ed a Daniela Stati di pronunciarsi in maniera chiara riguardo le iniziative concrete che la Giunta regionale vorrà intraprendere, quando mancano solo 46 giorni alla scadenza della moratoria regionale, fissata per il 31 dicembre 2009.

Emergenza Ambiente Abruzzo ricorda di aver richiesto al Presidente Chiodi un incontro da mesi senza mai essere ricevuta. È scandaloso che un Presidente eletto dai cittadini e pagato dai cittadini non trovi il tempo di confrontarsi con loro! Daniela Stati riferisce al Corriere della Sera - ma non ai cittadini che invano la interrogano da dieci mesi - che: "Stiamo mettendo in piedi una serie di iniziative per portare avanti quello che il presidente Chiodi ha promesso in campagna elettorale". Ed aggiunge: "Ad oggi io le posso parlare di una volontà politica. E non mi sembra poco".

È invece molto poco! Emergenza Ambiente Abruzzo ritiene che sia antidemocratico non rendere partecipe la popolazione di queste iniziative e considera del tutto insufficiente una non meglio specificata volontà politica, peraltro disgiunta dai fatti.

Emergenza Ambiente Abruzzo rinnova la richiesta di incontro e chiede che venga immediatamente approvata una moratoria di trenta anni sulle operazioni di trivellamento e di estrazione di idrocarburi sul suolo regionale che, come ricorda l'Assessore, dovrebbe essere la terra dei parchi.Ricordiamo la legge Marzano, la 239 del 2004, stabilisce all'articolo 1 che "Lo Stato e le Regioni ... garantiscono ... l'adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni... nonché la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, e del paesaggio, in conformità alla normativa nazionale, comunitaria e agli accordi internazionali". Dove per equilibrio territoriale si intende una distribuzione "equa" su tutto il territorio nazionale. La Regione Piemonte, invece di esprimere semplici giudizi politici, agisce anche in virtù di quella legge.

fonte:
peacelink

sabato 7 novembre 2009

video memorie...

perchè il governatore non si confronta con i cittadini e comitati ambientalisti preoccupati per la deriva petrolifera della nostra regione?

dal sito del Governo




Gianni Chiodi a rete8: «Il Centro Oli di Ortona è una straordinaria opportunità per la regione Abruzzo».

Su rete8 nella trasmissione “Otto volante” si è tenuto un confronto fra i due candidati alla presidenza della regione Abruzzo.
Alla domanda posta da un giornalista di Cronaca d’Abruzzo riguardo il progetto dell’ENI, Gianni Chiodi ha risposto testualmente: “La realizzazione del Centro Oli di Ortona è una straordinaria opportunità per tutta la regione Abruzzo”.
Poi, a voler quasi ridimensionare l’impopolarità dell’affermazione in piena campagna elettorale, ha aggiunto che il progetto non è al punto zero, è stato sostenuto ed appoggiato anche da esponenti del centro sinistra.
Costantini gli ha ricordato che i primi decisivi consensi al progetto sono giunti durante l’amministrazione di centro destra di Pace e che sulla questione petrolifera non ci sono posizioni intermedie da assumere, o si è favorevoli o si è contrari.
Chiodi e il PDL sono favorevoli. Ricordiamoci che il PDL si è astenuto al voto delle mozioni presentate nei consigli provinciali di Chieti e di Pescara.
Di Stefano, il candidato di AN, era contrario, ma è stato messo da parte.
Berlusconi ha scelto Chiodi, vuole vincere la partita piu’ succulenta che può giocarsi con queste elezioni regionali, il destino “petrolifero” della regione Abruzzo.

fonte:
Vastesi.com









lunedì 2 novembre 2009

Da Silvi la proposta: «un referendum sulla petrolizzazione»

SILVI. Nel convegno contro il petrolio i sindaci di Silvi e Pineto lanciano l’appello a tutto l’Abruzzo.

Una sala affollata ha partecipato al convegno contro il petrolio organizzato dall’amministrazione comunale e dal comitato di difesa dei beni comuni.
A conclusione del dibattito il sindaco Gaetano Vallescura ha fatto un appello finale e incisivo: «propongo di indire un referendum per far decidere agli abruzzesi, padroni del loro territorio, se vogliono un Abruzzo nero e un Abruzzo verde. Invito le associazioni e le istituzioni interessate a organizzare tutte le procedure necessarie per indire un referendum. Un iniziativa popolare ma anche istituzionale per vedere cosa vogliono gli abruzzesi».
Una idea che potrebbe essere comunque sviluppata nei prossimi mesi dal momento che non è facile e immediato organizzare un referendum.
Però potrebbe essere una idea di successo che passa attraverso il coinvolgimento di persone che fino a questo momento sono state sempre estromesse da scelte decisive per il territorio e che hanno avuto come unico strumento di battaglia quello delle manifestazioni di dissenso.
Bisogna valutare anche i reali sviluppi di un referendum che non obbliga di certo chi deve decidere a muoversi in una determinata direzione.
Hanno partecipato all'incontro, svoltosi nella sala consiliare del comune di Silvi, il sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, il comitato di difesa beni comuni con il suo presidente Claudio Censoni e il biologo Giovanni Damiani dell’Università La Tuscia; sono intervenuti inoltre Annapaola Mazzone, assessore al Turismo, Gianni Di Febo, consigliere delegato all’ambiente nel comune di Silvi. Erano presenti tra il pubblico molte associazioni attive nel campo ambientale, ma anche Fernando Gabbiani, ex assessore regionale all’ambiente, e l’ex onorevole Amedeo D’Addario. Durante l’incontro sono stati riproposti dati e video diffusi negli ultimi tempi nei tanti incontri contro la petrolizzazione. Incisiva le parole dei due sindaci Vallescura e Monticelli. Il primo ha parlato di «un’Abruzzo da difendere contro le lobby delle multinazionali che verrebbero qui a sfruttare il nostro territorio; per questo è necessario costituire un comitato unico di tutte le associazioni e di tutti gli enti locali per combattere le mire petrolifere e pesare nelle sedi opportune. Bisogna dunque organizzarsi e mobilitarsi immediatamente».
Luciano Monticelli ha espresso «la preoccupazione per il ritardo della firma di costituzione del parco marino Torre del Cerrano vedendo in ciò una situazione ambigua che potrebbe far comodo alle multinazionali; per questo è ora di passare dall’informazione ai fatti: bisogna andare nelle sedi opportune e cominciare a farci sentire in maniera incisiva».

31/10/2009 20.08

fonte: PrimaDaNoi