giovedì 8 ottobre 2009

Continuano le richieste di perforazioni petrolifere in Abruzzo

Pescara - Le associazioni preoccupate perchè in scadenza la legge-moratoria "blocca Centro-Oli" Il Governo regionale afasico sulla "petrolizzazione" dell'Abruzzo

Continuano le richieste di perforazioni petrolifere in Abruzzo

PESCARA - La rete di sessanta associazioni e comitati "Emergenza Ambiente Abruzzo" chiede formalmente di incontrare il presidente Chiodi per conoscere se e quali atti istituzionali la Regione dei Parchi intende portare avanti per contrastare la deriva petrolifera in Abruzzo.

Il tempo stringe. Al di la' delle continue nuove richieste di perforazioni che stanno interessando le province costiere sia in terra che in mare, e' ormai prossima la scadenza della Legge 14/2008 - la cosiddetta Legge blocca Centro Oli - fissata per il 31 dicembre 2009 e che vieta attivita' di estrazione petrolifera nella nostra regione.

Emergenza Ambiente Abruzzo pensa che sia giunta l'ora di un confronto franco e democratico con il presidente della regione Gianni Chiodi su questo tema. Si chiede una posizione precisa - qualunque essa sia - non fatta di parole ma avvalorata da atti istituzionali.

L'attivismo dei cittadini, le professionalita' dei singoli, le competenze e l'esperienza delle associazioni storiche che si occupano di ambiente hanno portato alla stesura di numerosi documenti di contrarieta' al proposto progetto di perforazione del pozzo Elsa2, nelle acque antistanti Ortona, tutte regolarmente inviate al ministero dell'Ambiente. Ben quattordici osservazioni sono state redatte, fra cui quelle della Provincia di Chieti, della Confcommercio, di Assoturismo, del WWF, dei comuni di Miglianico e Francavilla, della Federazione Autonoma Balneare, della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola Impresa, e dalla diocesi di Lanciano/Ortona. Agli enti si sono uniti testi di liberi professionisti, scienziati, operatori turistici.

Un'azione corale dovuta alla grinta e determinazione della scienziata Maria Rita D'Orsogna, che ha saputo unire tante realta' diverse, ma unite dalla stessa preoccupazione di salvare il patrimonio naturale dell'Abruzzo per le generazioni future.

Se da un lato i cittadini si sono mobilitati in massa in occasione di Elsa2, l'impegno della classe politica a livello regionale e' stato latente. Poiche' la problematica investe meta' del territorio regionale, Emergenza Ambiente Abruzzo ha bisogno ora di sapere, in maniera chiara e concreta, quale sia la posizione del governatore d'Abruzzo,

Gianni Chiodi e dell'assessore all'ambiente Daniela Stati in merito all'imminente petrolizzazione della regione.

Emergenza Ambiente Abruzzo vuole sapere se le piu' alte cariche d'Abruzzo intendono farsi interpreti della volonta' popolare presso le istituzioni centrali o se invece vogliano restare meri spettatori della fine dell'Abruzzo che conosciamo oggi.

08.10.09 19:14

fonte:
PagineAbruzzo

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