mercoledì 23 dicembre 2009

PIATTAFORMA "OMBRINA MARE A"


Questo è il pozzo "OMBRINA MARE 2"
trivellato in data: Giugno 2008
ed è ubicato nelle coordinate geografiche:
Longitudine 14°32'00''.835 Est Greenwich
Lattitidine 42°19'21''.880

l'ordinanza della capitaneria di Porto di ORTONA
Ordinanza n. 58/08 - 30/07/2008

questa è la trivella di tipo "Jack-Up" chiamata
"G. H. GALLOWAY" di bandiera Marshall Island
che ha trivellato il pozzo "Ombrina Mare 2"
di seguito il perimetro dell'istanza di concessione di
coltivazione per "Ombrina Mare 2" denominato
"d 30 BC-MD", da notare come il Pozzo OM2 sia al
centro del perimetro
Perimetro coordinate "d 30 BC-MD"

qui invece è il progetto della piattaforma che monteranno
sopra il pozzo "Ombrina Mare 2" e che già chiamano
"OMBRINA MARE A" nella
VIA (Valutazione Impatto Ambientale) presentato il
3 DICEMBRE 2009
al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
redatto dalla BASIS ENGINEERING srl per conto
della Mediterranean Oil & Gas plc, la cui ditta referente qui
in Italia è la Medoilgas Italia spa

PIATTAFORMA OMBRINA MARE A


queste sono le varie distanze prese con il programma
google earth dal punto delle coordinate del pozzo
"Ombrina mare 2"
Distanze in Km dal Pozzo "Ombrina Mare 2"
alla terra ferma


ARTA ABRUZZO
(Agenzia Regionale Tutela Ambientale)
E ZONA SPERIMENTALE DI RIPOPOLAMENTO

A pag. 16 del documento della Regione Abruzzo
sezione Pesca Marittima
scaricando il seguente documento:
1° e 2° ANNO DI MONITORAGGIO - anni 2005/2006
si legge quanto sopra.

Coordinate Ripopolamento Ortona-San Vito Chietino
(vedi mappa in Google Earth)


Coordinate Ripopolamento Rocca San Giovanni

PROGETTI
Progetto 02/BA/02/AB Casalbordino-Vasto
Progetto 02/BA/03/AB Ortona-San Vito Chietino
Progetto 02/BA/04/AB Rocca San Giovanni (CH)
li trovate qui

qui sotto l'intero intervento
clicca sull'immagine per ingrandire

DATE MONITORAGGIO

CASALBORDINO-VASTO
leggete a pag. 16 qui:
2005-2014

ORTONA-SAN VITO CHIETINO
leggete a pag. 28 qui:
anche se non dice la data di scadenza dice
che dal 2008 finiscono i fondi per il progetto,
ma poi l'ARTA ABRUZZO deve monitorare i seguenti anni a proprie spese.

ROCCA SAN GIOVANNI (CH)
leggete a pag. 19 qui:
2006-2015


altre mappe con e le rotte marittime commerciali
cliccate sull'immagine per vederle


INTERVENTO IN CORSO

clicca sull'immagine per ingrandirla

se ingrandite la mappa sopra noterete una zona tratteggiata
che dice "intervento in corso", probabilmente si tratta di un
progetto ancora non realizzato ma che se riportato nella mappa
qui sotto dovrebbe essere a fianco all'area verde, poi se
comparate la mappa sopra con la zona cerchiata in rosso, e cioè
il campo "Santo Stefano Mare", la zona in "intervento in corso",
ricadrebbe proprio tra la zona verde (02/BA/04/AB) e
il campo "Santo Stefano Mare" in giallo, e vorrebbe
dire un'altra zona sperimentale di ripopolamento

allora forse la mappa definitiva (non possedendo le coordinate
della zona di "intervento in corso"), dovrebbe essere come la mappa
qui sotto, dove la zona di "intervento in corso" è rappresentata
nel rettangolo bianco tratteggiato.
Quindi questa qui sotto è
LA MAPPA DEFINITIVA
quindi ognuno può trarre le proprie conclusioni...


Questo potrebbe essere il futuro scenario
nel nostro mare in omaggio a noi Abruzzesi
dalla MEDITERRANEAN OIL AND GAS PLC

immagine da Wikipedia

NAVI FPSO

Ipotesi di NAVI FPSO
classe PANAMAX
(Floating Production Storage and Offloading)
CON RAFFINERIA INCORPORATA
PER LA PRIMA LAVORAZIONE DEL GREGGIO
ormeggiate a 4 o 5 km a nort-est
dalla piattaforma "Ombrina mare A"
24 ore al giorno
per 365 giorni per un ipotesi di
25-30 ANNI


ORMEGGIO NAVE FPSO

SITEMA DI ORMEGGIO DELLA NAVE FPSO ALLA BOA ROTANTE
fonte: Medoilgas Italia spa, SIA d 30 BC-MD pag. 93

Da notare che a pagina 93 della SIA per il progetto
"OMBRINA MARE A" della ditta Medoilgas Italia spa si legge
quanto segue:
"In considerazione della tipologia di impianti e delle capacità di
stoccaggio, si e identificato nella classe PANAMAX il tipo di nave
(a doppio scafo) che potrà essere utilizzata per il progetto di sviluppo
Ombrina Mare. La classe Panamax è considerata dalle seguenti dimensioni:
- larghezza max. 33 m circa,
- lunghezza max 320 m circa
.
La capacità di stoccaggio del serbatoio dovrà essere la seguente:
- olio circa 45-50.000 tonnellate in camere riscaldate;
- acqua di formazione da 10.000 a 15.000 metri cubi; ricavabile dal
volume di stoccaggio disponibile iniziale per l'olio;
- zolfo puro prodotto dalla desolforazione (circa 540 kg/d per circa un mese)"

ZOLFO PURO PRODOTTO DALLA
DESOLFORAZIONE

540 KILI AL GIORNO PER 365 GIORNI
UGUALE A 197.100 KILI IN UN ANNO
197 QUINTALI !!!

Queste sono alcune immagini d'esempio delle
suddette navi che ho trovato nel web
http://www.premuda.net/Flotta/Proprieta/Cat6/Nave3/Images/1308557487.jpg





NAVE FPSO


Come verrà ancorata alla boa che è collegata alla piattaforma "OMBRINA MARE A", nel nostro caso, è il secondo tipo di ancoraggio, e cioè la boa di ancoraggio alla punta della nave.


Come sarà il trasbordo del greggio dalla nave FPSO alla nave PETROLIERA


Versione tecnica di come avviene il trasbordo del greggio dalla nave FPSO alla nave PETROLIERA



LOCANDINE CONTRO LA PIATTAFORMA

"OMBRINA MARE A"


INVECE SE VOLETE FARE LE VOSTRE
OSSERVAZIONI AL PROGETTO DELLA
MEDOILGAS ITALIA SPA
COME SEMPRE NEL BLOG DI
MARIA RITA D'ORSOGNA
TROVERETE TUTTE LE ISTRUZIONI
E UN FAC-SIMILE PER INVIARLI AI VARI
MINISTERI
QUI

domenica 6 dicembre 2009

"Leggi & Trabocchetti"




IN POCHE PAROLE
IL NOSTRO MARE DIVENTERÀ UNA SORTA DI
"PORTO FRANCO"
DEI PETROLIERI DI TURNO...

...e un addio alla costa dei Trabocchi !

Oltre diecimila presenze in tre giorni e più di settecento partecipanti alle cene sui trabocchi, di cui un terzo arrivati da fuori regione. Ma anche 300 persone che hanno seguito i laboratori e gli itinerari del gusto, 150 che hanno preso parte alle cene d’autore in cantina firmate Niko Romito e Fratelli Moscardi e 240 che hanno assistito al teatro della cucina. E ancora 40 espositori del Mercato del Gusto e 16 osterie di pesce selezionate.

fonte: Cala Lenta

VOI COSA FATE QUI ???
NON VI VOGLIAMO !!!

mercoledì 2 dicembre 2009

Abruzzo Confesercenti: dopo il no al Centro Oli, la Costa Teatina

«Siamo soddisfatti della presa di posizione della Giunta Regionale in merito al problema dello sviluppo petrolifero nella regione». Lo afferma Assoturismo-Confesercenti, l’associazione che rappresenta oltre 1500 imprese del turismo e che più volte, nei mesi scorsi, è intervenuta per sensibilizzare la giunta regionale sulla necessità di provvedimenti chiari per bloccare ulteriori attività da parte delle multinazionali del petrolio, fino alla presentazione delle osservazioni al ministero dell’ambiente. «Lo sviluppo petrolifero – dice Daniele Zunica, presidente regionale dell’associazione – è assolutamente incompatibile con la crescita del settore turistico, agro-alimentare e vitivinicolo, in cui si concentrano le eccellenze abruzzesi ed è in controtendenza rispetto ai modelli di crescita di tutto il resto d’Europa e degli Usa. In attesa di prendere visione dei contenuti della legge, appresa la notizia della volontà della giunta regionale di impedire in maniera definitiva in tutto il territorio abruzzese nuovi tentativi di ricerca, estrazione e prima lavorazione degli idrocarburi da parte delle multinazionali interessate, mi sento di esprimere viva soddisfazione al Presidente Chiodi e all’intera Giunta per la posizione adottata».

Assoturismo si augura che «dopo una scelta così netta e responsabile, pur non avendo competenza in materia, la Regione Abruzzo esprima al Ministero dell’Ambiente e a quello delle Attività Produttive la propria assoluta contrarietà anche alle attività petrolifere in mare, soprattutto a tanto ridotta distanza dalla costa, a fianco degli imprenditori e delle Associazioni di categoria che come Assoturismo credono in uno sviluppo sano e pulito dell’economia regionale e continueranno a impegnarsi per il rilancio del sistema Abruzzo».

Ora secondo Assoturismo torna la serenità fra chi ha investito nel turismo o si appresta a farlo. «Ma è necessario tutelare da subito il panorama delle coste» evidenzia Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, che rilancia: «Sventato il pericolo petrolchimico, è assolutamente necessario accelerare sulla costituzione del Parco nazionale della Costa teatina, per tutelare il territorio e sottolineare ancora di più l’eccellenza della destinazione Abruzzo. Solo con una identità forte» dice Giammarino «il turismo potrà diventare il nuovo settore primario della regione».

martedì 01 dicembre 2009 18:34

fonte:
Leggimi

WWF: soddisfazione per "legge anti-petrolio"

L'immagine “http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/images/icon/22311_wwf.jpg” non può essere visualizzata, perché contiene degli errori.
L'Aquila, 1 dic - Esprimiamo soddisfazione per la proposta di legge presentata ieri dal Presidente Chiodi.

Si tratta di un atto che abbiamo richiesto più volte in quest’ultimo anno e che sicuramente aiuta la battaglia contro la deriva petrolifera nella nostra regione, esprimendo una volontà di difendere l’Abruzzo dei parchi e dell’agricoltura di qualità.

Ora è importante che tutto il Consiglio regionale si adoperi per arrivare ad una rapida approvazione della legge, migliorandola laddove sarà necessario.

Resta poi il dato delle estrazioni a mare su cui si dovrà intervenire per evitare che tutto il mare prospiciente la costa abruzzese sia invaso da piattaforme.

Naturalmente ci ripromettiamo di procedere ad una più attenta valutazione della portata della normativa, confrontando le aree che il disegno di legge esclude da prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile con le concessioni che riguardano ormai il 50% del territorio abruzzese.

Oggi però riteniamo che tutto il movimento che si batte contro la petrolizzazione dell’Abruzzo, fatto da associazioni ambientaliste, comitati, enti locali, associazioni di categoria, cantine sociali e singoli cittadini, possa ritenersi soddisfatto e possa trovare motivazioni ulteriori per continuare la battaglia verso uno sviluppo che punti sulle produzioni ed il turismo di qualità e che privilegi l’efficienza ed il risparmio energetico, la mobilità sostenibile e la produzione da fonti rinnovabili.


Dante Caserta – Consigliere nazionale WWF Italia
Angelo Di Matteo – Presidente Legambiente Abruzzo

fonte:
il Capoluogo.it

Cia Abruzzo: "no" al petrolio, "si" ad un corretto uso del territorio e delle sue vocazioni


Cia Abruzzo:

La Cia Abruzzo esprime la propria soddisfazione per il disegno di legge, approvato dalla Giunta regionale, che vieta, in aree specifiche, la ricerca e l'estrazione di idrocarburi.

Per Domenico Falcone, presidente regionale della Cia, si tratta di un provvedimento atteso che ripristina quel giusto rapporto tra produzioni agricole di pregio in aree vocate, attività artigianali e turistiche, specificità ambientali ed il corretto uso del territorio.
Un atto in armonia con la lungimirante scelta della popolazione abruzzese avviata a metà degli anni settanta, contro l'insediamento della Sangro Chimica, proseguita con successo negli anni seguenti sconfiggendo la realizzazione di impianti quali la Rohm and Haas, l'Ortonium, altre iniziative similari e, ultimo in ordine di tempo, il Centro Oli.
Scelta rafforzata dall'istituzione di parchi, nazionali e regionale, e di riserve naturali. Un percorso che ha fatto dell'Abruzzo la Regione verde d'Europa e che ha contribuito alla tutela e valorizzazione dell'ambiente e del territorio ed allo sviluppo di attività produttive compatibili rafforzandone la vocazione agricola, artigianale e turistica e valorizzando la presenza di attività industriali a basso impatto ambientale.
Scelte e percorsi virtuosi, sottolinea Falcone, che hanno caratterizzato uno sviluppo armonico della nostra regione che non può correre il rischio di essere compromesso da insediamenti petroliferi.
La Cia Abruzzo, conclude Falcone, auspica che, in sede di conversione del disegno di legge, nel salvaguardarne lo spirito e le finalità, vengano introdotti ulteriori elementi ed agganci con altre norme sia per la difesa del nostro mare che per chiudere, definitivamente, ogni ulteriore possibilità di uso distorto del territorio.

Pubblicato il: 01/12/2009 - 12:46:28

fonte:
viniesapori.net

No al Centro Oli: la prima vera vittoria degli attivisti

ABRUZZO. L’ombra nera del petrolio che spazza via l’immagine del verde Abruzzo? Forse oggi è più lontana. Forse non è mai stata così lontana.

Proprio lo scorso anno di questi tempi la battaglia ambientalista e di civiltà, della trasparenza e per la partecipazione popolare alle scelte fondamentali del territorio, aveva il suo picco.
Numerosi cortei, proteste, il tam tam sul web con siti e blog, passaparola e Facebook per far passare il messaggio che il petrolio da queste parti forse avrebbe cancellato decenni di lavoro sul turismo e l’agricoltura.
La storia del petrolio in Abruzzo però inizia quasi dieci anni fa.
Mentre a New York cadevano le torri gemelle a Roma si firmavano i documenti che avrebbero dato il via ufficiale alla costruzione ad Ortona del famoso Centro Oli, una mini raffineria che sarebbe dovuta diventare il centro di un indotto che comprendeva la zona industriale ortonese e pescarese-chietina ed il porto di Ortona.
In realtà pochi mesi prima dell’11 settembre la cittadinanza fu informata con molti articoli di giornale della notizia, nuova anche questa, del petrolio in abbondanza sotto i vigneti del montepulciano tra Ortona, Miglianico e Tollo.
All’epoca sembrò una grande notizia perché da subito si iniziò a parlare delle royalties, cioè dei milioni di euro che sarebbero arrivati nelle casse degli enti pubblici che avrebbero così potuto migliorare servizi e costruire nuove opere pubbliche.
Nessuno aveva ancora pensato al reale significato di tutto quanto.
Del petrolio non si parlò molto fino al 2007, quando la pratica amministrativa sul Centro Oli sembrò riemergere dall’ombra.
Verso la fine di quell’anno si erano fatti maturi i tempi per le approvazioni urbanistiche nel consiglio comunale, approvazioni che giunsero i primi mesi del 2008.
Ma fu proprio l’ordine del giorno del consiglio comunale ortonese a dare la scossa a quanti si erano dimenticati dell’Eni.
E' stato probabilmente questo il momento decisivo e fondamentale di tutta la storia: la gente scoprì solo allora che Regione, Provincia e Comune erano andati avanti con le riunioni ed i tavoli tecnici approvando il progetto ma non informando la cittadinanza che forse voleva sapere e dire la propria.
Anche lo stesso sindaco Nicola Fratino (Pdl) in più occasioni ha ammesso come la sollevazione popolare sia stata scatenata anche da una cattiva o insufficiente informazione, indicando però come responsabili l’Eni e non gli enti pubblici.
Dal 2008 è iniziata, dunque, una battaglia serrata per l’ambiente che è riuscita a calamitare tantissime persone che si sono mobilitate in comitati, associazioni e organizzazioni, che sono riusciti, come mai prima era successo a far sentire la loro voce a chi amministra il territorio.
Cortei, manifestazioni, striscioni, documentari, interviste e programmi televisivi e poi finalmente articoli di giornale sulla stampa nazionale ed internazionale per attirare l’attenzione del mondo su questa regione che in pochi conoscevano e solo per il verde e le montagne.
La poca trasparenza nella vicenda Centro olio è probabilmente stata la causa della sempre civile protesta, alimentata da indizi e prove di piccoli e grandi conflitti di interessi, di chi aveva vantaggi a soffocare la legittima paura della gente o a premere attraverso enti o istituzioni eterodiretti.
Conflitti di interessi che non hanno fatto bene alla politica e al rapporto con la gente: in Abruzzo la Casta voleva cambiare il volto al territorio per guadagno. E basta.
Poi la politica non ha potuto fare a meno di fare un passo indietro con l’approvazione lo scorso anno di una legge che bloccava per 12 mesi la costruzione di attività insalubri.
Ieri l’approvazione in giunta di un progetto di legge che dovrà essere approvato in consiglio. Non ci sono possibilità che una legge del genere non passi e non venga approvata.
Per quanto riguarda i pozzi e le piattaforme sono vietate in zone precise e particolarmente tutelate.
E’ possibile probabilmente ancora costruirne ma non dappertutto.
Rimane l’incognita del governo e del reale valore della legge abruzzese: servirà davvero a bloccare il petrolio o siamo solo all’inizio di una nuova stagione di contrapposizioni tra cittadini e governo?
Se c’è, però, una cosa che gli abruzzesi dovrebbero imparare da questa vicenda è che l’unione fa davvero la forza e non c’è scelta che il cittadino (che dovrebbe essere sovrano in questa Repubblica) non possa realmente prendere.
Il merito di certi risultati allora non può non essere del popolo che si è attivato ed ha sempre detto no al Centro Olio. Divisioni, egoismi e personalismi non servono e sono un'altra storia.

01/12/2009 9.27

fonte:
PrimaDaNoii.it

Petrolio, la giunta Chiodi dice il no definitivo al Centro Oli




PESCARA. Sostanzialmente, in Abruzzo non si potranno più esercitare attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile.


Lo ha deciso oggi l'Esecutivo regionale, riunito a Pescara, che ha modificato integralmente la precedente legge regionale, n. 14, "Provvedimenti urgenti a tutela della Costa teatina".
Tale legge, sulla quale la Corte costituzionale ha anche mosso eccezioni, nelle more di vari strumenti di valutazione, sospendeva fino al 31 dicembre 2008, ogni permesso a costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri.
Con il disegno di legge varato oggi, su proposta del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, si introduce un principio definitivo e generalizzato che intende preservare, dall'insediamento di attività contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, tutte quelle aree caratterizzate da particolari peculiarità fisiche e geografiche.

SEI AREE OFF LIMITS

Nella sostanza, l'Esecutivo ha classificato sei aree, che costituiscono la quasi totalità del territorio regionale, sulle quali sono vietate tutte le attività connesse allo sfruttamento del sottosuolo.
Si tratta di: aree agricole destinate alle coltivazioni ed alle produzioni vitivinicole, olivicole, frutticole di pregio, di origine controllata garantita (d.o.c.g.), di origine controllata (d.o.c.), di indicazione geografica tipica (i.g.t.), di origine protetta (d.o.p.), di indicazione geografica protetta (i.g.p.), riconosciute ai sensi della vigente normativa statale e regionale; aree protette così come individuate ai sensi delle normativa vigente; aree sottoposte ai vincoli dei beni ambientali o ricadenti nel piano paesaggistico, ai sensi della normativa statale e regionali vigente; siti di interesse comunitario (Sic), nelle Zone di Protezione speciale (Zps) e negli altri siti di interesse naturalistico; aree ricadenti nelle categorie di pericolosità elevata (P2) e molto elevata (P3) e nelle classi di rischio elevata (R3) e molto elevata (R4) del piano regionale per l'Assetto idrogeologico; aree sismiche classificate come "Zona1" e "Zona 2", individuate dalla Regione ai sensi della normativa statale vigente in materia sismica.

«CHIAREZZA E TRASPARENZA DEFINITIVA»


«Sullo sfruttamento del nostro territorio, la Giunta compie oggi un atto di coerenza e trasparenza, senza tentennamenti e senza strumentali rinvii», ha commentato il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, commentando l'approvazione del nuovo disegno di legge.
«Abbiamo inteso chiudere in modo definitivo un capitolo che ha visto questo Governo regionale sempre in prima linea in difesa del suo territorio, delle produzioni locali e della salute, e con il quale speriamo di ridare certezze e tranquillità alle popolazioni e agli imprenditori che hanno visto come una minaccia l'insediamento di industrie dedite alla lavorazione di olio combustibile».
Ora il provvedimento varato dalla Giunta regionale deve passare l'esame del Consiglio regionale. «E' una proposta aperta alle valutazioni di consiglieri legati al loro territorio - ha concluso il Presidente - e pertanto, ben consapevoli della necessità di una normativa seria e definita in questa materia, proprio per preservare l'Abruzzo e garantirne uno sviluppo sano e compatibile con le inclinazioni di questa regione».
«Con questo importante atto dell'esecutivo regionale si dà una risposta definitiva e di assoluta chiarezza, contro ogni ipotesi di realizzazione del cosiddetto Centro Oli di Ortona», ha detto l'assessore regionale Mauro Febbo.
L'assessore ha ricordato come «questo governo regionale abbia in più occasioni manifestato la piena e convinta contrarietà verso questo progetto».
«Occorreva predisporre una normativa organica che disciplinasse l'intera e complessa materia - ha ripreso l'assessore - e a mio avviso quest'ultimo disegno di legge, appena approvato, risulta ancora più completo della disciplina sul progetto di localizzazione di nuove infrastrutture energetiche proposta nei mesi scorsi».
Proprio in questi giorni l'associazione Nuovo Senso Civico ha denunciato l'impossibilità di fissare un incontro con Chiodi «per poter avere accesso, come previsto dalle leggi vigenti, ai documenti che permettono a lui e ad altri esponenti della sua Giunta di affermare stizziti che non esiste per l'Abruzzo ...nessun problema petrolio e di tipo ambientale... Abbiamo ricevuto solo una stizzita telefonata del suo portavoce ma niente di più. Noi continueremo a scrivere per chiedere udienza».

30/11/09 16.41

fonte:
PrimaDaNoi.it