LA DOCUMENTAZIONE COMPLETA. CHIETI. Vertice in Provincia questa mattina: il presidente Di Giuseppantonio presenterà osservazioni negative sul progetto di ricerca petrolifera in mare “Elsa 2”.
Per parlare di petrolizzazione comitati e istituzioni intorno allo stesso tavolo. Dopo l’esperienza dei mesi scorsi con il no della “gente comune” alla realizzazione del Centro Oli di Ortona, adesso anche la politica coinvolge i cittadini per le decisioni più importanti del territorio.
Così stamattina il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, insieme al consigliere provinciale Franco Moroni, ha ricevuto i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini contrari alla petrolizzazione della costa teatina.
Erano presenti Antonello Tiracchia, del comitato “Nuovo Senso Civico” e aderente anche al comitato “Natura Verde”, Alessandro Lanci, anch'egli di “Nuovo Senso Civico”, Tommaso Giambuzzi del WWF, Fabrizia Arduini del comitato “Emergenza Abruzzo”, che raccoglie circa settanta sigle di cittadini organizzati; Legambiente, per una indisposizione del suo rappresentante, è stata presente attraverso la dott.ssa Arduini, che si è tenuta in contatto con l'associazione.
Nel corso della riunione, è stato messo a punto uno schema di osservazione, tecnico e legislativo che il presidente Di Giuseppantonio trasmetterà al Ministero dell'Ambiente per opporsi alla realizzazione del pozzo per la ricerca di idrocarburi “Elsa 2”, che dovrebbe sorgere al largo delle coste di Ortona.
«Sono da sempre – ha spiegato Di Giuseppantonio nel corso della riunione – fermamente contrario alla petrolizzazione delle nostre coste e del nostro territorio: del resto, sono stato io il promotore, da dirigente dell'Anci e sindaco di Fossacesia, di un incontro di tutti i sindaci della costa abruzzese per dire un no forte, convinto e solenne al progetto del Centro Oli».
Il presidente ha anche detto che una battaglia «prudente e chiara» può portare maggiori benefici alla causa rispetto ad una sollevazione rumorosa e tumultuante. «Dobbiamo percorrere tutti insieme una strada giusta di responsabilità istituzionale».
La prima azione è quella di proporre un'osservazione motivata e articolata al Ministero dell'Ambiente, già allertato di questo passo ufficiale e al quale Di Giuseppantonio ha chiesto un incontro ufficiale.
Poi si farà una richiesta formale che si avvii il procedimento di concertazione previsto per legge: «lamentiamo», ha spiegato il presidente, «la mancanza quasi totale di collegamento tra istituzioni nazionali e locali in merito a questo progetto».
Infine Di Giuseppantonio proporrà al presidente della Regione, Gianni Chiodi, «che mi ha manifestato la sua piena sensibilità», l'apertura di un tavolo per giungere al più presto ad un Piano di Gestione Integrata della Costa, per stabilire un limite preciso alla possibilità di installazione in mare di piattaforme estrattive.
«Credo che con un sereno confronto e una pacata discussione», ha chiuso il presidente, «potremo arrivare a cogliere l'obiettivo che ci accomuna tutti: evitare l'arrivo di industrie che non sono compatibili con la nostra economia, il nostro territorio e la nostra vocazione agricola e turistica».
Intanto la Federazione Provinciale dei Verdi ha avviato il progetto “Petrolizzazione? Smontiamo un pozzo alla volta” invitando associazioni, cittadini e politici ad inviare un appello al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del mare in cui si chiede di proteggere la costa dalle perforazioni e dalla petrolizzazione.
Il Gruppo Verdi – Sd ha inviato immediatamente via fax la lettera di disapprovazione del progetto di perforazione che coinvolgerà nei prossimi mesi la costa ortonese.
«Presenterò a tal proposito un’Interrogazione per avere dal Presidente Chiodi chiarimenti a riguardo», ha detto Walter Caporale, «e per sapere come intenda mantenere la promessa fatta, schierandosi apertamente contro, in campagna elettorale, alle scorse elezioni regionali, in cui prometteva e rassicurava gli abruzzesi dalla minaccia della petrolizzazione, che interessa tutto il territorio abruzzese, la costa e il mare della nostra regione».
Maria Rita D’Orsogna, studiosa e attivista sul fronte del no, ha precisato che lo studio e le osservazioni presentate dalla Provincia sono stati redatti interamente da lei su richiesta dell’assessore Moroni.
TUTTE LE OSSERVAZIONI STILATE DA MARIA RITA D'ORSOGNA
18/09/2009 15.44
fonte:
PrimaDaNoi.it
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