Sarebbe stato individuato a 7 Km. dalla costa di Ortona
Pubblicato su "Il Messaggero"di DANIELA CESARII
ORTONA - Preoccupazioni per l’arrivo di un’altra piattaforma lungo la costa teatina: la società Vega Oil spa, con sede legale a Roma, ha infatti inoltrato una richiesta al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per ottenere il “pronunciamento di compatibilità ambientale” e poter quindi perforare il pozzo “Elsa2”, che si trova a circa 7 chilometri dalla costa di Ortona, alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi.
Appena appresa la notizia, la ricercatrice Maria Rita D’Orsogna, che fa parte della rete di associazioni “Emergenza Ambiente Abruzzo”, ha rivolto un appello al presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, chiedendogli di impedire questo scempio ambientale. La ricercatrice, originaria di Ortona, ma residente a Los Angeles, ha chiesto alla Provincia di presentare osservazioni contrarie al progetto: «La Vega Oil - spiega la D’Orsogna - installerà la piattaforma a soli sette chilometri dalla costa ortonese e in acque profonde solo trenta metri e per circa cinque chilometri sotto la crosta terrestre». Uno scempio, secondo la ricercatrice che segnala che lungo le coste atlantiche e pacifiche degli Stati Uniti le piattaforme in mare sono a più di 160 chilometri dalla costa e questo fin dal 1969.
«Le associazioni di cittadini si stanno già muovendo - conclude - ma non possono essere lasciate ancora una volta sole. Serve un segnale forte da parte delle istituzioni legate al nostro territorio. Se necessario, la Provincia potrebbe farsi carico di pagare un consulente esperto ed indipendente che l’aiuti nella redazione delle osservazioni». La D’Orsogna, nella lettera inviata a Di Giuseppantonio, ricorda anche che il neopresidente aveva promesso che si sarebbe impegnato a proteggere la costa teatina dagli attacchi del petrolio.
fonte:
www.piazzarossetti.it